rotate-mobile
Economia

Natuzzi, pressing della Regione. Caroli: "L'azienda riporti la produzione in Puglia"

Primo tavolo tecnico al Ministero dello sviluppo economico. L'assessore regionale al Lavoro: "L'azienda sfrutti i fondi dell'accordo di programma. Impossibile tagliare sono sul costo del lavoro"

Gli esuberi annunciati dall'azienda sono stati sospesi, ma per i 1726 lavoratori della Natuzzi a rischio licenziamento il pericolo di perdere il posto di lavoro è tutt'altro che superato. Le trattative azienda-sindacati sono ancora all'inizio, e ieri al Ministero dello Sviluppo economico a Roma si è tenuto il primo di tre tavoli tecnici programmati per cercare una soluzione alla vertenza.

TAGLIO DEI COSTI ED ESUBERI - Al centro dell'incontro la necessità di tagliare i costi di produzione sostenuti dall'azienda, cercando di evitare però che gli effetti di questi tagli ricadano esclusivamente sui lavoratori. "Intervenire solo sul costo del lavoro non è possibile: così non si andrebbe da nessuna parte", ha rilevato l'assessore regionale al Lavoro Leo Caroli, presente all'incontro. "A meno che - ha proseguito Caroli - qualcuno non pensi di produrre in Italia ai prezzi di Romania e Cina. E poiché questa sarebbe una velleità irrealizzabile, contro cui la Regione si opporrebbe fermamente, dovremo adesso capire - ha proseguito - come Natuzzi voglia implementare i volumi di produzione in Italia per compensare le ricadute occupazionali del nuovo modello produttivo". L'assessore, infatti, ha insistito sulla necessità, per Natuzzi, di riportare in Puglia parte della produzione trasferita altrove, sfruttando i fondi messi a disposizione da Regione e governo con l'Accordo di programma siglato qualche mese fa. "Si tratta adesso di intervenire sulle altre voci che determinano i costi di produzione. Durante la prossima riunione - ha spiegato ancora Caroli - l'azienda ci dovrà infatti dare precise risposte sui costi da rimodulare: costi come l'energia, la logistica, il marketing, la rete commerciale".

L'azienda, da parte sua, ha portato al tavolo del Mise il piano di Sviluppo industriale, al fine di mostrare come "gli esuberi annunciati - si legge in una nota - sono da considerarsi strutturali e che la gestione degli stessi avverrà all'interno di tavoli tecnici successivi, finalizzati alla ricerca di soluzioni congiunte per minimizzare il più possibile l'impatto sociale".

ACCORDO SULLA PRODUZIONE - Intanto nell'incontro di ieri è stato raggiunto l'accordo tra azienda e sindacati sul nuovo modello produttivo.  “C’è stata condivisione da parte di tutti – ha spiegato Caroli – sull’adozione da parte dell’azienda Natuzzi del nuovo modello produttivo (a “catena di montaggio”) che, se da un lato ottimizza i tempi di produzione e aumenta la qualità e la quantità della produzione, dall’altro produce esuberi di personale”. Proprio per questo, ha ribadito Caroli, la trattativa si sposta ora sul numero di esuberi e sui volumi produttivi, il cui incremento dovrebbe servire a controbilanciare il minor impiego di manodopera   previsto dal nuovo modello produttivo.

La prossima riunione del gruppo di lavoro tecnico è stata convocata per il 25 luglio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Natuzzi, pressing della Regione. Caroli: "L'azienda riporti la produzione in Puglia"

BariToday è in caricamento