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Termine del contratto di solidarietà per i lavoratori Natuzzi, i sindacati: "Rischio mille esuberi entro fine anno"

Lo annunciano i sindacati dopo un incontro con l'azienda: "Le Regioni Puglia e Basilicata intervengano al più presto". La replica della società: "Dialogo per sentiero condiviso"

"Mille esuberi al termine del contratto di solidarietà" che scadrà alla fine del 2018 tra i lavoratori della Natuzzi. Ad annunciarlo, in una nota, le segreterie nazionali di FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, dopo un incontro con i vertici dell'azienda pugliese, sottolineando di "aver subito respinto al mittente" l'ipotesi. I sindacati ritengono che il rilancio non possa "passare per il licenziamento di metà della forza lavoro attualmente impiegata" poiché i lavoratori "sono chiamati da anni a sacrifici immani". Le parti sociali chiedono "al governo, alle due Regioni interessate, Basilicata e Puglia, e a tutte le istituzioni coinvolte" di mettere in campo "un impegno serio per il rilancio dell'azienda e di tutto il distretto del mobile imbottito".

La replica di Natuzzi

L'azienda, in una nota, ha affermato di aver "illustrato i risultati dell'anno fiscale 2017" ai sindacati confermando "l'interruzione degli investimenti in Italia a causa dello stanziamento di 13,5 milioni di euro per i contenziosi che hanno inciso in modo significativo sulle performance economiche della società". Per "far fronte a questi eventi inattesi  - aggiunge Natuzzi - sono stati sospesi gli investimenti destinati al recupero di competitività delle fabbriche italiane (contratto di sviluppo), con la conseguente impossibilità di raggiungere gli obiettivi di costo industriale che avrebbero dovuto rendere sostenibile la produzione italiana". "Tale situazione" rimarca l'azienda "genererà al termine del contratto di solidarietà a fine del 2018 una situazione di esubero strutturale negli stabilimenti produttivi e negli uffici". Nel corso dell'incontro - si legge ancora nella nota dell'azienda - Natuzzi "ha ribadito agli attori presenti la necessità di pianificare tutte le azioni possibili per garantire al gruppo la competitività delle produzioni italiane nel lungo periodo". E ha "espresso trasparentemente" ai sindacati "la volontà di dare seguito al dialogo congiunto per individuare un sentiero condiviso che permetta all'azienda di portare a termine il percorso virtuoso interrotto".

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