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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Hotel Palace, dopo un anno vertenza senza soluzioni. Lavoratori in presidio: "Dalla proprietà solo silenzio, chiediamo risposte"

Scaduta la cassa integrazione, per i lavoratori sono scattati i licenziamenti. Questa mattina il sit-in davanti al Comune. I sindacati: "Saiga si è sempre sottratta al confronto, chiediamo aiuto alle istituzioni"

I licenziamenti sono scattati con la fine della cassa integrazione, lo scorso 31 dicembre. A circa un anno di distanza dall'inizio della vertenza, che aveva visto i lavoratori anche occupare l'albergo con un presidio permanente, ai 42 ormai ex dipendenti del Palace Hotel resta soltanto l'ammortizzatore sociale della Naspi. Nessuna certezza sul loro futuro, così come ad oggi non è ancora chiaro quale sarà il destino dell'immobile, ormai svuotato e chiuso. Questa mattina, per riaccendere i riflettori sulla loro situazione e chiedere aiuto alle istituzioni, i lavoratori sono tornati a manifestare davanti a Palazzo di Città, mentre i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dal primo cittadino, Antonio Decaro.

"In questi mesi - spiega Marco Dell'Anna,  segretario regionale Uiltucs Uil - la proprietà Saiga ha disertato tutte le occasioni di incontro in sede istituzionale, rendendo chiaro il non voler condividere con noi alcun percorso. Un atteggiamento che riteniamo davvero offensivo nei confronti dei lavoratori. Questa è una vertenza che, ricordiamo, non nasce per una crisi economica, ma per un assurdo contenzioso tra la proprietà e chi gestiva a suo tempo l'albergo, quindi non riusciamo a comprendere l'assenza di responsabilità da parte di Saiga per una vertenza che comunque ha creato non solo un disastro occupazionale, ma anche danni all'economia del territorio, poiché Bari, come noto, ha una carenza di posti letto e logistica per eventi e convegnistica che la chiusura del Palace ha ulteriormente aggravato. In ogni caso, nel frattempo, quella licenza è scaduta, e per esercitare l'attività alberghiera in quell'immobile ne dovrà essere richiesta una nuova". Di qui l'intenzione di fare appello al Comune di Bari, per fare in modo che gli ex lavoratori Palace, seppure licenziati e quindi ormai 'svincolati', possano in qualche modo essere ricollocati. "Il nostro tentativo oggi - prosegue Dell'Anna - è quello di chiedere al sindaco di poter legare questi lavoratori alla concessione della futura licenza nel momento in cui qualche gruppo dovesse rilevare l'attività dell'albergo".

L'obiettivo principale, dunque, è quello di cercare di dare risposte concrete, e un futuro lavorativo, ai 42 ex dipendenti Palace oggi di fatto fuori dal mercato del lavoro. "Sono lavoratori che hanno un'età anagrafica alta, in media intorno ai 60 anni, ma anche un bagaglio di professionalità elevato - evidenzia Antonio Miccoli, segretario generale Filcams Cgil Bari - Noi oggi chiederemo al sindaco e alle parti sociali, a partire dalla task force regionale e da Federalberghi, di riattivare un tavolo sulla vertenza Palace, perché riteniamo che quella struttura possa avere i margini per la riapertura". Ma il timore è anche che la futura destinazione dell'immobile possa essere in realtà diverso da quella avuta in passato. "E' vero che si tratta di un soggetto privato - commenta Miccoli - però non si può pensare di svendere una fetta di storia del turismo barese per fare uffici o appartamenti, quando su Bari c'è anche una carenza di camere. Finora non c'è stata alcuna soluzione perché la proprietà si nega. Eppure quando quella struttura è stata aperta, i lavoratori sono stati assunti direttamente da Saiga, che conosce le loro professionalità. E' un peccato che oggi ci sia questo tirare i remi in barca e magari cambiare la denominazione di quella struttura".

L'altra proposta che i sindacati sono pronti a mettere sul tavolo riguarda la creazione di un 'patto sociale' che possa magari consentire di ricollocare gli ex dipendenti Palace in altre strutture alberghiere. "Chiederemo al sindaco - spiega Michelangelo Ferrigni, segretario Fisascat Cisl Bari - se c'è la possibilità di creare un sistema, un patto sociale tra sindacato, istituzioni, e magari anche le associazioni di categoria come  Federalberghi, per capire se per il 2023 le strutture alberghiere di Bari e provincia possono avere di attingere da queste professionalità, che hanno un'esperienza ventennale. Sarebbe anche un'opportunità per le stesse strutture alberghiere, che potrebbero usufruire degli sgravi contributivi previste per chi assume percettori di Naspi. Lo chiederemo al sindaco che si è sempre dimostrato molto attento su questa vicenda".

Nel corso dell'incontro, spiegano i sindacati, il sindaco Decaro si è impegnato a chiedere una nuova convocazione della task force regionale sull'occupazione. Nessuna novità sarebbe invece emersa in merito a eventuali trattative in corso per il futuro del Palace Hotel. Da Decaro sarebbe inoltre arrivata la disponibilità a costruire un percorso, anche con il coinvolgimento delle associazioni datoriali del settore alberghiero, affinché altre strutture del territorio, anche di nuova apertura, possano considerare di attingere figure professionali tra gli ex dipendenti Palace.

*Ultimo aggiornamento ore 14.15


 

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