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Economia

Vincenzo Di Pace (Cisl Bari): "Vorrei che Renzi a Bari dicesse chiaramente se ha un progetto, o se vuole solo scaricare le colpe ai sindacati e portare il paese alla morte celebrale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

"Serve un progetto per questo Paese, una volta per tutte dobbiamo pensare a chi vogliamo essere, e cosa vogliamo diventare". Non usa mezze misure per lanciare un avvertimento a istituzioni nazionali e locali il segretario generale della Cisl Bari Vincenzo Di Pace. A qualche giorno dall'arrivo del premier Matteo Renzi, in occasione dall'inaugurazione della Fiera del Levante, il segretario cislino parla, come un fiume in piena. "Il ns segretario nazionale Raffaele Bonanni lo ha più volte invitato in modo trasparente a mettere sul tavolo tutte le priorità, i tagli e le riforme e a discuterle insieme. Noi da Bari aggiungiamo che il Presidente del Consiglio senza perdere altro tempo deve avviare un vero confronto con le parti sociali, oggi più di ieri serve concertazione. Occorre decidere insieme che strada fare e a cosa ciascuno deve rinunciare, come farebbe ogni famiglia in un momento difficile, altrimenti è la fine.Renzi - aggiunge Di Pace - sta facendo esattamente il contrario, per lui noi non esistiamo. Anzi, cerca di far apparire il sindacato come uno dei mali della nazione. E' assurdo, noi ci siamo sempre assunti le ns responsabilità e la nostra storia , quella unitaria di tute le categorie sindacali parla chiaro; è fatta di conquiste e miglioramenti, ma anche di sacrifici e assunzioni di responsabilità. Le riforme? solo di facciata. Gli ultimi dati Istat sull'economia italiana parlano addirittura di deflazione. In condizione di povertà assoluta si trovano circa 303mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto all'anno precedente.I poveri assoluti tra gli over 65 sono 888 mila rispetto ai 728 mila del 2012. La povertà delle famiglie è legata alla difficoltà di accesso al mercato del lavoro e la presenza di redditi da lavoro o da pensione non sempre riescono a garantire sufficienti risorse per poter sostenere il peso economico del nucleo famigliare. I dati Istat sull'occupazione, laddove ci fosse stato bisogno, avvalorano semplicemente la situazione drammatica che si va determinando per l'aumento spropositato di senza lavoro, specialmente fra i giovani e coloro che in età avanzata sono stati espulsi dal processo produttivo. Che altro dobbiamo aggiungere. Adesso basta, scherzare . Occorrono riforme serie e reali, utili soprattutto al rilancio della produzione e della formazione professionale, perché se da un lato c'è disoccupazione dall'altro ci sono margini di occupazione che non vengono soddisfatti perché non c'è ne incontro tra domanda e offerta a causa dell'assenza di figure professionali specializzate richieste dalle aziende.

In questo paese se non si avvia una vera riforma fiscale e una ridistribuzionefiscale facendo pagare di più a chi prende di più e, di meno a chi ha redditi bassi, le famiglie avranno sempre meno da spendere, i salari saranno bloccati e la tassazione locale aumenterà, come è accaduto negli ultimi anni con un aumento del 500% . Prendiamo, oggi atto, che al di la di alcune operazioni di immagine più che di sostanza, una per tutte gli 80 euro in busta paga, fra grandi suoni di tromba come se avessero così risolto i problemi della ripresa nel paese, con una maggiore possibilità di spesa per le famiglie., nulla è stato fatto. Anche Confcommercio che aveva espresso pareri positivi, ha poi "scoperto" dopo appena qualche mese che gli 80 euro non sono serviti a nulla se non a togliere soldi dal bilancio dello stato e come vediamo oggi a danno dei soliti noti. Vergognoso parlare infatti ancora oggi dopo 4-5 anni di blocco degli aumenti per gli statali. Aspettiamo con grande curiosità quanto avrà da dire a Bari, perché ribadisco, al di la delle enunciazioni non ha pensato ad un progetto condiviso e concreto che si preoccupi dei disoccupati, dei pensionati e della società in generale.Ritengo che le sue siano semplici operazioni di facciata e inutili, rispetto alla complessità dei problemi che hanno bisogno di ben altri interventi. Oggi si è annunciato il decreto sblocca italia, con lo sblocco di cantieri per i quali però non ci sono vere e proprie risorse. Se non si riavviano veramente le opere pubbliche con interventi economici concreti, è inutile dire che riavviamo l'italia con una serie di opere ma a costo zero. Sblocchiamo il patto di stabilità che per gli enti e le aziende rappresenta una vera e propria ghigliottina. Comuni ed enti non possono spendere per il patto di stabilità. Stessa cosa per i fondi comunitari la regione Puglia ha già espresso preoccupazione per il cofinanziamento delle opere pubbliche .Ma il nostro Presidente del Consiglio ha in mente una politica industriale per il paese? Perché io non ne ho sentito parlare fino ad oggi. A livello locale le forze politiche sono impegnate continuamente per interessi di partito; prima le politiche, poi le europee ora le amministrative tra poco le regionali. Vendola ha passato gli ultimi 5 anni a fare politica altrove piuttosto che occuparsi dei problemi della Puglia. E' vero la nostra è la regione che ha impegnato di più i fondi europei ma questo non vuol dire che siano stati utilizzati al meglio. Se dovessimo fare un riscontro reale sulla ricaduta dei soldi investiti nella nostra economia dobbiamo prendere atto che non c'è stata crescita. Il mio appello al presidente del Consiglio che tra qualche giorno sarà a Bari, alla luce di quanto sopra è che nei momenti difficili, direi drammatici, le forze del Paese hanno la necessità di riunirsi per poter dare il meglio di sé, concordando la direzione di marcia e le scelte da compiere; da soli si può solo fare peggio!!

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