AcmeiExpo 2014, fino a domenica 12 ottobre la mostra Artisti in luce
Il mondo dell'elettricità è protagonista della terza edizione di AcmeiExpo, un appuntamento biennale unico nel suo genere per il Mezzogiorno, in programma a Bari fino al 12 ottobre nel Nuovo padiglione della Fiera del Levante.
Tra le iniziative, la mostra Artisti in luce, a cura di Francesco Sannicandro, presenta opere di Uccio Biondi, Marianna Brambilla, Loredana Cacucciolo, Alfio Cangiani, Peppino Campanella, Miki Carone, Claudio Cavallaro, Daniela Chionna, Antonio Cicchelli, Angelo Cortese, Franco Cortese, Raffaello D'Accolti, Franco Dellerba, Danilo De Mitri, Giulio De Mitri Paolo De Santoli, Paolo Desario, Pietro De Scisciolo, Gianni De Serio, Pietro Di Terlizzi, Ninì Elia, Antonio Giannini, Beppe Labianca, Oronzo Liuzzi, Paola Mancinelli, Vincenzo Mascoli, Mauro Mezzina, Giovanni Morgese, Massimo Nardi, Mario Pugliese, Tamara Repetto, Lucia Rotundo, Massimo Ruiu, Francesco Sannicandro, Rosemarie Sansonetti, Roberto Sibilano, Giulio Spagone, Arianna Spizzico.
Nell’ambito di una sempre più affinata indagine sulle tecnologie legate alla light art – spiega Roberto Lacarbonara nel catalogo della mostra - l’operazione “Artisti in luce” documentata in questa collettiva, rappresenta una sorta di sguardo panottico sulla congerie artistica del territorio pugliese nell’ambito di un intervento che, collocato nel contesto del nuovo padiglione della Fiera del Levante, rileva quei percorsi di ricerca intrapresi da autori che spesso trovano nella light art un compimento ulteriore della propria ricerca. L’esposizione – un’operazione che si inserisce perfettamente nello spirito di innovazione di un’azienda privata che opera nel campo delle tecnologie di illuminotecnica – raduna 38 artisti legati da un’indagine trasversale svolta attorno a quel territorio evanescente e immateriale che è la luce. Un percorso che mostra con evidenza la progressione, la sperimentazione e soprattutto l’enorme potenziale di un linguaggio che, sebbene in troppi contesti appaia quale strumento “decorativo” di un ulteriore ragionamento formale, dimostra in molti casi la singolare plasticità segnica e spaziale con cui molti artisti rielaborano i meccanismi e le logiche della percezione.