"Aracne" presso il Teatro Osservatorio di Bari
Aracne sfidò Pallade Atena, sostenendo di essere più abile di lei come tessitrice. La Dea la punì, trasformandola in un ragno.
Una donna, dopo un' operazione chirurgica, si sveglia con la sensazione sconcertante di possedere quattro gambe. Un fatto di cronaca incredibile, ma vero. Per il giornalista di Rai 3 e drammaturgo Alberto Severi questo è solo un punto di partenza per raccontare una vicenda familiare, vista attraverso lo sguardo di Arianna- Arcacne, duplice protagonista di questo racconto.
Una storia, che tocca il tema della famiglia e le sue particolari dinamiche interne. Dove può portare un eccesso d'amore? Si può morire per amore? Impazzire per amore?
La piece, accompagna lo spettatore attraverso un percorso divertente e doloroso, inevitabile e senza giudizio di sorta, nell'intricata tela di pensieri e ricordi della protagonista, fino a scoprire le mai prevedibili carte della sua vita.
"Io ho solo voluto parlare del mistero dell'amore a partire dall'esperienza più forte e significativa che ho fatto nella mia vita, quella dell'amore paterno, della difficoltà di incasellare l'amore in tipologie, steccati, tabù, eppure della inevitabilità e legittimità culturale, morale e sociale di questo addomesticamento, del modo in cui un mancato "addomesticamento" può condurre alla rovina, o al sacrificio di sè, di come a volte anche quest'ultimo sacrificio possa non risolvere comunque il rebus, e fare uscire dal labirinto, dalla ragnatela…"