Bari il faro e il porto
Non c'è ''un ora magica'' nella quale il faro prende a parlarci. Ma c'è un'ora della sera in cui Bari sembra una città senza confini, senza muri, senza nulla che separi le cose. Avviene poco dopo il tramonto, quando il cielo non si stacca dal mare perché ne prende lo stesso colore, tra il blu - livido e il grigio, tra il rosa e l'argento, dando alla città una dimensione indefinita che snatura tutto il resto. E' in questo momento che serve catturare la luce e mettersi a guardare il mare, il cielo. E il faro. Lì, nel suo quartiere, a San Cataldo, con quell'aria dominante su una città sfuggente che è cresciuta attorno senza però snaturare quella sagoma ermetica della torre bianca, affacciata sull'acqua e sul cemento dei palazzi, tra l'azzurro del cielo e l'orizzonte confuso dell'Adriatico. (Enrica Simonetti)
con
Nicola Martinelli, Politecnico di Bari
Giuseppe Carlone, Politecnico di Bari
Enrica Simonetti, Gazzetta del Mezzogiorno
Giovedì 12 aprile alle ore 18,30
QUINTILIANO La Libreria presenta:
BARI IL FARO E IL PORTO
ADDA Editore
a cura di N.Martinelli - G.Carlone