"Buongiorno Taranto" in proiezione a Bari per "Le Notti del Borgo Antico"
Quando
Dal 20/02/2018
al 20/02/2018
20.30
Prezzo
Prezzo non disponibile
Altre informazioni
Martedì 20 febbraio, alle 20,30, a Bari proseguono
«
Le notti del Borgo Antico
»,
evento promosso e organizzato da
Vallisa Cultura Onlus. Per la rassegna cinematografica
«
Visti da qui – Riflessioni sul cinema contemporaneo pugliese
»,
a cura di
Daniela Casaburi
,
Angela Fiore
e
Mario Raoli, a Santa Teresa dei Maschi (Str. S. Teresa dei Maschi, 26) sarà proiettato il film
«Buongiorno Taranto
». Al termine della proiezione interverrà il registaPaolo Pisanelli, che dialogherà insieme al giornalista e scrittore Lino Patruno.
L'ingresso per ciascuno degli appuntamenti della rassegna «Le notti del Borgo Antico» è riservato ai possessori della tessera socio Vallisa Cultura Onlus (costo 5 euro). Per tutte le informazioni relative alle rassegne di cinema, arte e musica si può chiamare l'infotel 337.832.542. Pagina Facebook: Vallisa Cultura Onlus.
Il film è un viaggio attraverso le tensioni e le passioni di una città immersa in una nuvola di smog. Le rabbie e i sogni dei suoi abitanti sono accompagnati dalla cronaca di una radio nomade e intermittente, un cine-occhio digitale che scandisce il ritmo del film e insegue gli eventi che accadono ai confini della realtà, tra rumori alienanti, odori irrespirabili e improvvise rivelazioni delle bellezze del territorio.
Buongiorno Taranto nasce come un progetto per costruire una narrazione fatta di immagini, suoni e parole della città più avvelenata d'Europa. Al centro la realizzazione dell'omonimo film con la regia di Paolo Pisanelli, prodotto dalla cooperativa leccese Big Sur e dall'associazione OfficinaVisioni con il sostegno dall'Apulia Film Commission.
Il film è un saluto a una città che si risveglia dal torpore di un'allucinazione collettiva in cui è caduta nella ricerca di una felicità illusoria. È un sole che si fa spazio tra le nuvole di fumo per esorcizzare la paura e sfidare l'immobilismo, l'indifferenza e la rassegnazione.
Fare un film è prima di tutto un'esperienza, un corpo a corpo tra chi filma e chi è filmato. Un viaggio in cui ci si perde, che ti conduce a esplorare luoghi e a incontrare persone e realtà differenti. Il videoblog è un taccuino condiviso di questa esperienza, ricco di appunti e suggestioni: una forma di riciclo necessario dove riportare frammenti tratti da centinaia di ore di esplorazioni audiovisive e materiali d'archivio e tracce di scritture e narrazioni.
All'interno del film, la voce narrante è quella di un cine-occhio radiofonico che diventa il megafono degli umori della città. La radio è l'espediente narrativo attraverso il quale ricucire le storie di Taranto: nel video blog è possibile ascoltare le prove tecniche di trasmissione della radio Buongiorno Taranto.
Il lavoro di ricerca sulla città è stato alimentato anche da materiali scoperti grazie al web e condivisi in una sorta di oblò che, ispirandosi alla celebre trasmissione televisiva di Enrico Ghezzi, diventa un 'Blob' sulla città, un magma di documenti audiovisivi diversi, dai videoclip musicali agli approfondimenti televisivi.
Il videoblog è il laboratorio condiviso del processo di creazione del film. è un viaggio dentro la città, un contenitore aperto ai contributi e alle visioni per ricercare la bellezza sommersa o perduta, per curare i luoghi attraverso lo sguardo, le parole e la musica. Con Buongiorno Taranto vogliamo promuovere la partecipazione attiva alle trasformazioni in corso per non subirle passivamente. È un modo per immaginare e costruire una città diversa.
Quella di Taranto è una storia che riguarda tutti: è lo specchio del degrado di un'Italia in crisi esistenziale che dopo aver puntato sul processo di industrializzazione di un Mezzogiorno prevalentemente rurale, ora si trova incagliata nei conflitti aperti tra industria e ambiente, tra identità e alienazione, tra salute e lavoro. Taranto oggi è chiamata a scegliere quale strada seguire, superando quel "Ce m n futt a me!" (che me ne importa a me?) che ha accompagnato il processo di degrado della città e dell'Italia tutta.
Per contribuire alla rinascita di questo territorio ai confini della realtà è necessario sentire propria la sua storia e considerarsi tutti un po' tarantini.
Il film è un saluto a una città che si risveglia dal torpore di un'allucinazione collettiva in cui è caduta nella ricerca di una felicità illusoria. È un sole che si fa spazio tra le nuvole di fumo per esorcizzare la paura e sfidare l'immobilismo, l'indifferenza e la rassegnazione.
Fare un film è prima di tutto un'esperienza, un corpo a corpo tra chi filma e chi è filmato. Un viaggio in cui ci si perde, che ti conduce a esplorare luoghi e a incontrare persone e realtà differenti. Il videoblog è un taccuino condiviso di questa esperienza, ricco di appunti e suggestioni: una forma di riciclo necessario dove riportare frammenti tratti da centinaia di ore di esplorazioni audiovisive e materiali d'archivio e tracce di scritture e narrazioni.
All'interno del film, la voce narrante è quella di un cine-occhio radiofonico che diventa il megafono degli umori della città. La radio è l'espediente narrativo attraverso il quale ricucire le storie di Taranto: nel video blog è possibile ascoltare le prove tecniche di trasmissione della radio Buongiorno Taranto.
Il lavoro di ricerca sulla città è stato alimentato anche da materiali scoperti grazie al web e condivisi in una sorta di oblò che, ispirandosi alla celebre trasmissione televisiva di Enrico Ghezzi, diventa un 'Blob' sulla città, un magma di documenti audiovisivi diversi, dai videoclip musicali agli approfondimenti televisivi.
Il videoblog è il laboratorio condiviso del processo di creazione del film. è un viaggio dentro la città, un contenitore aperto ai contributi e alle visioni per ricercare la bellezza sommersa o perduta, per curare i luoghi attraverso lo sguardo, le parole e la musica. Con Buongiorno Taranto vogliamo promuovere la partecipazione attiva alle trasformazioni in corso per non subirle passivamente. È un modo per immaginare e costruire una città diversa.
Quella di Taranto è una storia che riguarda tutti: è lo specchio del degrado di un'Italia in crisi esistenziale che dopo aver puntato sul processo di industrializzazione di un Mezzogiorno prevalentemente rurale, ora si trova incagliata nei conflitti aperti tra industria e ambiente, tra identità e alienazione, tra salute e lavoro. Taranto oggi è chiamata a scegliere quale strada seguire, superando quel "Ce m n futt a me!" (che me ne importa a me?) che ha accompagnato il processo di degrado della città e dell'Italia tutta.
Per contribuire alla rinascita di questo territorio ai confini della realtà è necessario sentire propria la sua storia e considerarsi tutti un po' tarantini.