“Città immaginaria” le opere del maestro salentino Armando Marrocco in mostra a Bari
L’arte, la creatività e la grande unicità di Armando Marrocco, uno dei più significativi maestri italiani del Novecento, arrivano nel cuore di Bari. La rassegna, dedicata alle storiche opere in metallo dell’artista salentino, dal titolo “La città immaginaria” approda nel capoluogo pugliese dopo il grande successo ottenuto a Torino, presso Spaziobianco, la nongalleria di Silvano Costanzo.
L’appuntamento espositivo sarà inaugurato sabato 30 marzo alle ore 18:30 nella galleria Formaquattro in via Argiro a Bari.
La mostra, a cura di Toti Carpentieri, rimarrà aperta fino al 4 maggio 2019 e rappresenta una summa ideologica della ricerca dell’artista.
Una rassegna “dura come il metallo” con le opere in ferro, bronzo e anticorodal che partono dai suoi infiniti accadimenti, dalle riflessioni del proprio percorso e riescono a mettere sempre insieme arte e scienza.
L’opera storica che dà il titolo all’esposizione è stata realizzata nel 1976 ed era stata presentata per la prima volta nel 1980 negli spazi della prestigiosa galleria Il Milione a Milano.
L’ARTISTA
Armando Marrocco, ottant’anni nato a Galatina, è un artista che ha attraversato i decenni più travagliati della storia dell’arte mantenendo sempre costante il coraggio di confrontarsi con le idee, con le persone, con le tecniche e con i materiali. Nei suoi sessant’anni di carriera ha sempre cercato di sperimentare. Non esiste un’idea artistica della seconda metà del ‘900 nella quale Marrocco non abbia posto un suo segno originale.
Scultore, pittore, fotografo, designer, poeta, performer, musicista, architetto, esponente della corrente dell'arte comportamentale, un artista dalle variegate sfaccettature che ha fatto della sua arte la sua linfa vitale. Nella sua lunga vita ha usato il ferro, il marmo, la carta, la plastica, la tela, il gesso, l’oro, la luce, il fuoco, l’acqua, il suono, il legno, le pietre, le parole riuscendo ad arrivare nel profondo dell’animo umano. Nelle sue opere è sempre presente il suo legame con la sua terra, pur avendola lasciata nei primissimi anni Settanta.
Il catalogo, con il testo di Toti Carpentieri, è disponibile in galleria.