"La città provvisoria"la mostra di Melissa Destino in programma nello spazio Murat
La città provvisoria, il progetto a cura di Melissa Destino, si pone come una conferma della volontà e capacità organizzativa di Spazio Murat - che in questo caso ha curato la supervisione, il coordinamento e la produzione della mostra - con il sostegno di due sponsor: Moving Center (nell’ambito del progetto Porte aperte alla cultura) e Bundeskanzleramt Österreich (cancelleria federale austriaca, dipartimento di arte e cultura), e il patrocinio del Comune di Bari.
Allestita, con ingresso gratuito, dal 5 luglio al 5 agosto 2018 all’interno dello spazio espositivo nel cuore di Bari (piazza del Ferrarese, 1) questa mostra nasce dalla forte volontà dei gestori di Spazio Murat di diffondere la conoscenza e la cultura dell’Arte, ponendo al centro della ricerca non solo gli artisti e le loro opere ma anche il pubblico che di quest’arte deve fruire.
Il progetto collettivo, curato da Melissa Destino, curatrice barese ora di stanza a Vienna, chiuderà la stagione espositiva 2018 dello Spazio prima dell'avvio dei lavori di ristrutturazione necessari e già annunciati dal Comune di Bari. L’intento è quello di aprire una riflessione sulla città e su come questo termine individui una nozione che, nel contesto contemporaneo, si rivela essere indeterminata, data l’effettiva difficoltà di definirne i confini.
Grazie al lavoro dei otto artisti in mostra, Ann Agee, Stefano Faoro, Judith Fergerl, Roxane Huilmand, Birgit Jürgenssen, Aglaia Konrad, Inga Meldere, Maruša Sagadin, Spazio Murat si confronta con la città che muta, con la politica del paesaggio urbano e con le strutture che lo attraversano. Con le opere esposte, realizzate con strumenti e materiali differenti (si passa dalla fotografia alla videoarte, dalla pittura alla scultura, e si arriva ad installazioni tra cui un’audio da ascoltare all’interno dell’abitacolo di un’auto) la curatrice ha riunito in un unico luogo “spazi” e dimensioni diversi, per mostrare e dimostrare come la provvisorietà non rappresenti solo ed esclusivamente un concetto negativo: ciò che è provvisorio e non univocamente definito è anche ciò che è potenzialmente ancora modificabile, trasformabile, sperimentabile, ovvero, in “potenza“.