Auditorium "Nino Rota", concerto dell'Orchestra sinfonica di Bari dedicato a Beethoven: Sinfonia n. 4 “L’Attesa”
Proseguono i concerti dell’Orchestra sinfonica della Città metropolitana di Bari dedicati a Beethoven.
Giovedì 23 febbraio, alle ore 20.00, nell’Auditorium “Nino Rota” a Bari, si terrà un nuovo appuntamento con il ciclo “Da Bari all'Europa. Il Sinfonismo Beethovenian” dedicato, questa volta, alla Sinfonia n. 4 “L’Attesa” del grande musicista e compositore tedesco.
(Biglietto unico € 5,00 e € 1,00 per studenti di ogni ordine e grado).
Il concerto è diretto dal maestro ucraino Vyacheslav Chernukho-Volich, direttore principale del Teatro Nazionale Accademico dell'Opera e del Balletto di Odessa e con la partecipazione del soprano Angelica Disanto, classe 1995, vincitrice di diversi concorsi internazionali.
Il programma musicale prevede l’“incontro” di due artisti pugliesi Niccolò Piccinni e Tommaso Traetta con uno dei pilastri del classicismo universale quale appunto Ludwig van Beethoven. Saranno eseguiti i seguenti brani: Sinfonia da Il Barone di Torre Forte (revisione di un inedito da parte dell’ICO di Bari a cura di Paolo Messa) di Piccinni e D’una misera famiglia, Finito è il mio tormento e Ombra cara, amorosa da Antigona di Traetta con revisioni a cura del Traetta Opera Festival.
La seconda parte del concerto è dedicata all’esecuzione della Sinfonia n. 4 “L’Attesa”.
Composta nel 1806 (un anno dopo la prima esecuzione dell’Eroica) fu eseguita per la prima volta nel marzo 1807 a Vienna. La natura espressiva della Quarta Sinfonia, nata in tempi brevi, si pone all’insegna del puro intrattenimento ancora di marca settecentesca. Si pensa che le Sinfonie beethoveniane siano scritte a coppie contrastanti: quelle dispari hanno una natura piu? impegnata e complessa, mentre quelle pari hanno uno stile piu? intimo tendente alla leggerezza e al diletto. Questa teoria nasce proprio dal confronto tra la Quarta Sinfonia con le sue “sorelle” piu? vicine, la Terza e la Quinta. Sara? proprio questa contrapposizione a portare Robert Schumann (compositore, pianista e critico musicale) a definirla come “una snella fanciulla greca fra due giganti nordici”, facendo riferimento all’eleganza delle sue linee, alla freschezza dell’invenzione tematica e ritmica e all’agilita? della sua struttura formale che la rendono tipicamente classica rispetto alla complessita? e monumentalita? dell’Eroica e della Quinta.