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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura

'La via dei Peucezi', da Ceglie un viaggio sulle tracce dell'antica via Minucia

Cinque serate-studio itineranti promosse dall'associazione Kailìa alla scoperta della strada che congiungeva gli antichi centri greci della Puglia. Un progetto per far conoscere e valorizzare una storia ancora poco nota

Cinque incontri itineranti, sul filo della storia, per ripercorrere idealmente il tracciato della via Minucia, la strada realizzata nel I sec. a.C. che univa gli antichi centri greci della Puglia. Il primo dei cinque appuntamenti, promossi dall'associazione Kailìa, si terrà sabato 27 aprile alle 19 presso il Castello di Ceglie del Campo.

"Filo conduttore delle cinque serate-studio - spiega Giuseppe Laricchia, presidente dell'associazione Kailìa e promotore del progetto - è il testo del geografo Strabone, che fa riferimento a scritti datati al II secolo avanti Cristo in cui si parla di due strade che conducevano a Roma da Brindisi. Una era appunto la via Minucia, che univa gli antichi centri greci ed era adatta ai muli". Una strada interna, praticamente parallela e alternativa alla Appia, che attraversava la Puglia da Egnazia fino a Ordona, in provincia di Foggia, passando dal Barese e toccando centri come Bitonto, Rutigliano, Conversano, e la stessa Ceglie del Campo.

Ad affiancare Laricchia nell'incontro di sabato 27 ci sarà la professoressa Anna Mangiatordi, archeologa. Ma in ciascuno degli appuntamenti (il 3 maggio a Bitonto, il 14 a Rutigliano, il 25 maggio a Conversano e il 1° giugno a Fasano) sarà presente uno studioso di riferimento che guiderà il pubblico alla scoperta della storia di quel centro. Perchè obiettivo del progetto (che mira ad ampliarsi e ha già riscosso, come spiega Laricchia, l'attenzione di altri centri disposti ad aderire, come Cerignola, Ordona, Gravina, Altamura, Polignano, Ruvo, Corato) è proprio di quello di promuovere e valorizzare la conoscenza storica dei centri un tempo parte della Peucezia.

"L'intento - spiega ancora Laricchia - è quello di coinvolgere il più possibile le comunità, per far scoprire come il loro territorio sia ricco di storia talvolta ancora troppo poco conosciuta. Prendiamo Rutigliano, della cui storia come Azetium si conosce ancora poco; così come per Conversano, ancora poco si parla della Norba archeologica. Si tratta di un lavoro da cui potrebbe scaturire anche un percorso turistico, ma che innanzitutto serve per far capire che ci sono altrettanti centri che hanno una storia da far conoscere".

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