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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura Altamura

Quando il teatro diventa strumento di cura: i pazienti psichiatrici in scena con 'Le maschere dell'Auxilium'

Il progetto dell'Amaltea eventi e dalla cooperativa Auxilium è stato avviato nel 2016. Gli speciali attori partecipano a laboratori settimanali, seguiti dagli educatori della cooperativa

"Ora stiamo preparando la Divina Commedia. E la cosa più sorprendente è che i pazienti psichiatrici che partecipano ai laboratori conoscono l'opera alla perfezione". Dalle parole di Filippo Ciaccia, l'ideatore del progetto delle 'Maschere dell'Auxilium', ben si comprende come il teatro possa diventare uno strumento efficace per eliminare ogni barriera tra disabili e normodotati, trasformando una rappresentazione in uno strumento di cura e integrazione sociale. E a tre anni dalla realizzazione del progetto di inclusione dei pazienti psichiatrici attraverso l'arte, i risultati possono confermare che gli obiettivi sono stati pienamente raggiunti.

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La compagnia teatrale

L'idea di portare sul palco i pazienti dei centri seguiti dalla cooperativa Auxilium nasce nel 2016, da un'idea dello stesso Ciaccia, che ha voluto così trovare un punto d'unione tra il volontariato sociale e il mondo dello spettacolo, che il giovane regista segue attraverso la 'Amaltea Eventi'. "Abbiamo pensato di mettere in piedi la compagnia in occasione del 10mo anniversario della nascita di Amaltea Eventi - spiega Ciaccia - con la quale permettiamo ai giovani di formarsi attraverso l'arte e provare l'esperienza e l'approccio diretto al mondo del lavoro". E così il 36enne altamurano sceglie di dare ai pazienti delle strutture di assistenza psichiatrica la possibilità di esprimersi attraverso il teatro, realizzando una compagnia che vede al suo interno disabili e normodotati, oltre agli educatori e ai volontari della cooperativa Auxilium. D'altronde, come ricorda la presidente della cooperativa, Evangelista Tragni Mattacchieri,

Il teatro è gioco. Il gioco inteso come processo di crescita, didattico-ludico-formativo, esso ha al centro dell’attenzione lo studio delle dinamiche di esplorazione dell’essere umano. Il teatro inteso come mezzo di auto-conoscenza e acquisizione di competenze spendibili in vari ambiti umani, ma anche professionali. Il Teatro che cura, mezzo di espressione della parte più nascosta, migliore, di ogni essere umano. Educazione all’emotività individuale e alla relazionalità intesa come appartenenza ad una comunità che ha cura di sé e degli altri.

E la sfida di confrontarsi con le grandi opere degli autori italiani non li ha spaventati; tanto che a maggio scorso hanno portato la loro personale reinterpretazione de 'I promessi sposi' all'AncheCinema di Bari, appuntamento presentato anche al Comune di Bari. E le avventure di Renzo e Lucia, reinterpretate dall'innovativa compagnia, è stato accolto con grande passione dal pubblico.

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La nuova rappresentazione

Al momento la compagnia teatrale vede partecipare attivamente ben 50 'attori speciali', che una volta a settimana prendono parte a un laboratorio teatrale di due ore, tenute dagli educatori della cooperativa. E dalle semplici prove, l'impegno dei componenti della compagnia ora si è esteso anche alla scrittura: "Stiamo preparando insieme il copione del nuovo spettacolo - ricorda Ciaccia, che anche in questa occasione sarà regista - la Divina Commedia, che vorremmo portare in teatro tra un anno. Come per i Promessi Sposi, l'idea è di eseguire una rappresentazione a Bari e una ad Altamura".

Il futuro

E il futuro delle 'Maschere dell'Auxilium' potrebbe parlare barese. Un anno fa, infatti, Amaltea Eventi ha aperto una sede nel capoluogo barese, punto di partenza per i prossimi progetti dell'associazione. "Il mio sogno - conclude Ciaccia - è realizzare una compagnia teatrale stabile a Bari, magari in collaborazione con l'assessorato al Welfare del comune, così da coinvolgere i pazienti delle strutture di riabilitazione psichiatrica sul territorio".

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