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Premiata in Canada Maria Francesca Costabile, luminare della robotica all'Università

La docente di 'Interazioni uomo-macchina' riceverà l'Acm Sigchi Lifetime Service Award a fine aprile a Montreal. Nel 1992 è stata tra i fondatori e organizzatori della serie di congressi sul tema

Sarà premiata con l'Acm Sigchi Lifetime Service Award,  importante riconoscimento della ACM (Association for Computing Machinery), la docente Maria Francesca Costabile, che insegna interazione uomo-macchina all’Università di Bari. Un premio molto importante quello indetto dall'associazione internazionale senza scopo di lucro  - con sede a New York - dedicata a scienziati ed educatori di informatica, perché per la prima volta vede un'italiana aggiudicarselo.

Il premio 

Il riconoscimento è attributo annualmente a persone che hanno contribuito con le loro attività alla crescita e al successo della comunità SIGCHI in un notevole numero di anni e che hanno avuto un’influenza significativa su tale comunità. Le sarà consegnato nel corso di una cerimonia che si terrà il prossimo 22 aprile a Montreal, nell’ambito del congresso mondiale ACM-CHI 2018.

La scelta è ricaduta sulla docente dell'università barese in primis per l'innovazione della sua ricerca scientifica sul tema. Nel 1992 è stata una dei tre fondatori e organizzatori della serie di congressi su Advanced Visual Interfaces (AVI), primo convegno internazionale organizzato in Italia da ricercatori di informatica su tematiche di interazione uomo-macchina. Su iniziativa della Costabile, sia AVI 1994 che AVI 2016 si sono svolti a Bari. Ha anche curato il programma scientifico dei due più prestigiosi congressi internazionali su interazione uomo-macchina nelle uniche edizioni che si sono svolte in Italia, e precisamente INTERACT 2005 e ACM-CHI 2008. Nel 1995 è stata la promotrice della costituzione del Capitolo Italiano di ACM SIGCHI, ed è stata il Presidente di tale Capitolo, denominato SIGCHI Italy, dal 1996 al 2000.

L'attività universitaria 

Oltre alla ricerca, la docente universitaria ha avuto un ruolo significativo per l’introduzione della disciplina nei curricula di informatica delle università italiane. Nell'anno accademico 1995-96 ha tenuto per la prima volta in Italia l’insegnamento di interazione uomo-macchina in un corso di laurea in ingegneria informatica. Oggi insegna sia al Corso di Laurea triennale in Informatica sia al Corso di laurea Magistrale in Computer Science, offerto in lingua inglese dall’Università di Bari. All'interno del Dipartimento di Informatica ha creato ed è responsabile del laboratorio di ricerca IVU (Interaction Visualization Usability & User experience), che ha varie collaborazioni internazionali.

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