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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Si inaugura il Medimex, a Capossela il premio "Miglior artista italiano"

Con il concerto dedicato a Domenico Modugno in programma stasera al Petruzzelli si apre il "Medimex", la fiera delle musiche del Mediterraneo. Nel corso della serata la premiazione di Vinicio Capossela come miglior artista italiano

Andrà a Vinicio Capossela il "Premio per migliore artista italiano" della prima edizione di "Medimex", la fiera delle musiche del Mediterraneo promossa da Pugliasounds e in programma alla Fiera del Levante dal 25 al 27 novembre. Il riconoscimento verrà consegnato stasera nel corso della serata inaugurale, interamente dedicata a Domenico Modugno, che si terrà al Petruzzelli.
 
L'annuncio è stato dato oggi dall'assessore regionale alla Cultura, Silvia Godelli, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'evento, alla quale è intervenuto lo stesso Capossela.
 
"Mi piace sia una cosa che cita il Mediterraneo - ha dichiarato all'ANSA Capossela, presente alla conferenza stampa, parlando del premio - perché, al di là dei fraintendimenti da cartolina, io mi sento profondamente appartenente al bacino del Mediterraneo così come il Minotauro, con i piedi piantati dentro e con le corna rivolte al cielo". "E poi, specificamente qui in Puglia - ha precisato - una terra che ha dato i natali a due degli artisti che hanno usato il dialetto e che hanno raggiunto i risultati più alti dal punto di vista della canzone sociale, che parla dello sfruttamento e del lavoro, che sono stati Enzo Del Re e Matteo Salvatore: oltre ad avere - ha proseguito - una tradizione straordinaria di cui indirettamente anche Modugno faceva parte". Questa sera, nel corso dell'evento dedicato al cantautore originario di Polignano, Capossela eseguirà il brano 'Musetto' di Domenico Modugno: "Farò - ha detto ironizzando sulle recenti vicende di cronaca - un brano un po' piccante in una città un po' piccante". "Comunque spero - ha aggiunto - che questo premio sia il primo passo verso la cittadinanza onoraria anche perché qui è pieno di teatri, un segno della evoluzione di questa città".
 
Capossela ha definito anche la recente tendenza a indagare nella musica passata "un esercizio della memoria" poiché "le cose - ha detto - sono mantenute in vita da chi resta". "Io - ha sottolineato - non trovo niente di nostalgico o di impoverimento; non vuol dire che la realtà sia povera il fatto di tenere viva l'opera per esempio di Matteo Salvatore o Enzo Del Re". "Non vuol dire che non ce ne siano di nuovi - ha concluso Capossela - ma è semplicemente il motivo per cui, pur continuando a scrivere, leggiamo Dante lo stesso".
 
 
(Ansa)

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