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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Da Shakespeare a De Filippo, presentata la stagione di prosa 2012-2013

Cinque spettacoli al Petruzzelli, sette al Royal, tre al Teatro Kismet: il Comune di Bari presenta il cartellone della nuova stagione di prosa. Nel segno di Shakespeare, ma non solo

Quest'anno all'appello manca il teatro Piccinni chiuso per lavori, ma la stagione di prosa 2012-2013 del Comune di Bari, presentata ieri, non sembra per questo avere un cartellone meno ricco. Quindici spettacoli in tutto:  cinque al Petruzzelli, sette al Royal, tre al Teatro Kismet.

Un programma nel segno di Shakespeare, di cui sono in programma cinque opere, e dal cui celebre Amleto è tratto lo stesso titolo dato alla stagione: "Ci sono più cose in cielo e in terra che non nella tua filosofia" . Ma il poeta inglese non è l'unico protagonista del cartellone. Nel programma spicca anche il ritorno di Luca De Filippo e Franca Valeri, il debutto con allestimento qui a Bari di "Infinita", il teatro internazionale della Familie Flöz (teatro circo, pupazzi), teatro senza parola, solo gesti. La prima regionale di "Non è vero ma ci credo", la lettura di un classico di Peppino De Filippo, con la regia di Michele Mirabella e in scena Sebastiano Lomonaco, l'esclusiva regionale del superpremiato The history boys (Ferdinando Bruni, già a Bari con Racconto d'inverno), la presenza di Alessandro Gassman, la prima nazionale della nuova produzione di Federico Tiezzi. E poi due spettacoli (cadeau per gli abbonati) che provengono dal progetto transfrontaliero IPA ARCHEOS: il primo, La parola padre (Koreja con la regia di Vacis), e il Mahabharata (che Giorgio Barberio Corsetti e Francesco Niccolini stanno preparando in tutta la Puglia con workshop a Mola di Bari, Gioia del Colle e Bisceglie). Spettacoli cadeau che apriranno e chiuderanno la stagione, ad ottobre e maggio.

Ecco nel dettaglio il programma della stagione:

TUTTI GLI SHAKESPEARE

Il primo Shakespeare (Sogno di una notte di mezza estate, 20, 21, 22 ottobre 2012 al Teatro Petruzzelli) è affidato ad un clan di comici dell'Area Zelig coordinati dalla regia di Gioele Dix che ha deciso di affrontare l'impegno formando una compagnia composta interamente da giovani comici di successo e coinvolgendo nella messinscena un duo musicale di straordinaria e raffinata versatilità. L'idea nasce dalla convinzione che proprio un testo classico possa essere il terreno ideale per artisti abituati a dare un corpo del tutto singolare e inimitabile alle parole e ai suoni che si trovano a interpretare.

Comici e musicisti sono spiriti liberi, eppure meticolosi. Sono improvvisatori e scienziati. Sanno andare in profondità senza perdere leggerezza. Sono soprattutto ricchi di un potenziale a volte inespresso e il loro talento si esalta alle prese con una materia teatrale fertile e densa.
In questa versione del Sogno, ambientata in una sorta di selva periferica post industriale, le tradizionali gerarchie fra i personaggi vengono sovvertite.

A novembre, al Teatro Kismet, dopo il successo de La Tempesta, interpretato da Umberto Orsini, e dopo la fortunata regia lirica del Macbeth di Giuseppe Verdi, Andrea De Rosa affronta la tragedia più breve (il Macbeth, dal 28 novembre al 2 dicembre al Royal) di William Shakespeare scegliendo due intensi interpreti per le parti principali: Frédérique Loliée, sua attrice prediletta e indimenticabile interprete di Elettra, e Giuseppe Battiston, talento cinematografico e teatrale, applaudito protagonista nelle passate stagioni di 18mila giorni di Andrea Bajani coprodotto dallo Stabile di Torino. Olindo e Rosa sembrano i due presunti assassini di Erba, forse simili a tanti interpreti della banalità del male.

E poi l'Amleto (1 e 2 novembre al Kismet), di Danio Manfredini, che per la prima volta si confronta con un testo del repertorio classico, Dopo la battaglia, con Pippo Delbono, spettacolo allestito in Puglia con il Tpp un anno fa, viaggio visionario nel buio esistenziale, Premio UBU 2011 come spettacolo dell'anno, e il Riccardo III con Alessandro Gassman (dal 3 al 7 aprile al Royal), il furore, la brama di potere, la sua follia omicida, impeti che colpiscono al cuore, secondo le attese anche dello stesso Gassman, che potranno "emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi - scrive il regista e interprete - (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell'inconscio e nelle deformità congenite dell'animo umano".


I RITORNI: Luca De Filippo, Sebastiano Lomonaco nella regia di Michele Mirabella, Franca Valeri

Una stagione, quella 2012/13, che vedrà a Bari (dal 13 al 17 marzo) duettare Franca Valeri e Licia Maglietta in un testo di Franca Valeri esplicitamente autobiografico, il bilancio di una vita, l'aver temuto troppo, forse, legami sentimentali, aver compreso che prima o poi tutto si dovrà affrontare. La vita potrà ancora divertirla?

"Non è vero ma ci credo" (dal 16 al 20 gennaio 2013 al Royal), di Peppino De Filippo sarà portato in scena da Sebastiano Lomonaco diretto dal pugliese Michele Mirabella che presenta il suo lavoro scrivendo che tende a recuperare i segreti intramontabili del teatro, dalla Commedia dell'Arte all'Arte della Commedia, in una nostalgica ambientazione anni '50 in cui "essere scanzonati non voleva per forza dire essere scostumati".

Torna a Bari Luca De Filippo con "La grande magia" (8,9 e 10 febbraio al Petruzzelli), commedia tra le meno rappresentate sul rapporto tra vita, realtà e illusione. Nella magia, scrive Luca De Filippo, è palesemente anche il gioco del meta teatro. E' un Eduardo cinico e disincantato quello che scrive la Grande magia".

I PLURIPREMIATI

Oltre al lavoro di Pippo Delbono, ecco un altro Oscar del teatro contemporaneo.

La commedia di Alan Bennett nella versione di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani ha debuttato il 10 dicembre 2010 all'Elfo Puccini di Milano, sei anni dopo la prima inglese, ed è stato subito salutato dai critici come "uno degli spettacoli più importanti ed emozionanti" firmati dai due registi, diventando un caso per la risposta entusiasta degli spettatori più giovani. Un successo confermato dai tre Premi Ubu vinti 2011, che si vanno ad aggiungere al "palmares" della versione originale (tre Olivier Awards e sei Tony Awards). Il testo di Alan Bennett è stato pubblicato da Adelphi con il titolo Gli studenti di storia.

Tra i ritorni, molto amato dal pubblico barese anche Arturo Cirillo, in un appassionato Ferdinando di Annibale Ruccello. Arturo Cirillo è al suo terzo incontro col drammaturgo stabiese, dopo le fortunate prove de Le cinque rose di Jennifer e L'ereditiera (Premio Ubu). Arturo Cirillo, ha lavorato a lungo con Carlo Cecchi, vince nel 2004 con "L'ereditiera" il premio "Associazione Nazionale Critici di Teatro" e il premio "Ubu miglior regia" e con "Le intellettuali" nel 2006 gli viene assegnato il premio "Ubu miglior attore non protagonista".

PRIMA NAZIONALE

È la grande passeggiata, nella regia di Federico Tiezzi, con Sandro Lombardi, dal 12 al 16 dicembre al Royal. Scritto in una lingua che è quella della tradizione italiana in versi, da Alfieri e Manzoni ai moderni Fabbri, Luzi, Pasolini, La grande passeggiata è una novità di rilievo nel panorama della nuova drammaturgia italiana. Opera prima di Fabrizio Sinisi, formatosi all'interno del Teatro Laboratorio della Toscana diretto da Federico Tiezzi, La grande passeggiata nasce nel contesto di una dimensione formativa in cui Tiezzi e i suoi collaboratori puntano a incentivare e sostenere energie creative di qualità.

KISMET, TERESA LUDOVICO, LA FAMILIE FLOZ

Antonio Tarantino con Cara Medea e Piccola Antigone, nella regia di Teresa Ludovico riporta i miti nella nostra storia recente, nei sobborghi di città degradate e distrutte dalla guerra. Nella stagione di prosa del Comune di Bari il viaggio nella modernità lacerante della produzione del Teatro Kismet e la sensibile interpretazione di Teresa Ludovico qui ora ex deportata ora donna di strada che incontra un cliente che si rivela essere poi Edipo, suo padre. In scena, bravissimo, Vito Carbonara. A novembre, 16, 17 e 18, al Kismet.

Si chiama Infinita l'esclusiva regionale della Familie Floz, nuovamente in Puglia con solo gesti e tanta poesia. Uno spettacolo con facce di plastica di bravissimi attori e mimi tedeschi. Infinita è un lavoro che ha collezionato trionfi in tutto il mondo. Segno distintivo di questa storica compagnia tedesca un teatro ricco di humor e senza parole in scena. E' uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di vita, sulla nascita e sulla morte. Sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli della vita, il timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l‘inevitabile caduta finale.

APERTURA E CHIUSURA CADEAU CON L'UNIONE EUROPEA

La stagione 2012-2013 sarà aperta e chiusa da due spettacoli nell'ambito del progetto transfrontaliero IPA-Archeo.S lead partner dal Teatro Pubblico Pugliese.

Ad ottobre "La parola padre" di Koreja, con la regia di Gabriele Vacis, il coordinamento artistico di Salvatore Tramacere, condurrà gli spettatori in un percorso tutto al femminile sulla riscoperta, appunto, della parola "padre". Sul palco attrici di diverse nazionalità sveleranno allo spettatore esistenze dall'equilibrio precario e interrogativi atavici per la storia dell'uomo.

Il Mahabharata, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti e la drammaturgia di Francesco Niccolini, chiuderà la stagione 2012/2013. Uno spettacolo nato in Puglia durante il workshop su drammaturgia e recitazione condotto in questi mesi da Corsetti e Niccolini. Una compagnia di attori scelti fra i partecipanti al workshop reciteranno il riadattamento di questo stupefacente poema indiano. "Il Mahabharata di Peter Brook - ricorda Niccolini - è passato alla storia, ma da allora questo testo non è più stato portato in scena in Italia". Lo spettacolo avrà una tournee internazionale finanziata dal programma comunitario Grecia Italia 2007/13.
 

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