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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura Altamura / Via Scipione Ronchetti, 2

Luoghi del cuore FAI, nella top 20 la prima tipografia di Altamura: votata da 19mila utenti

La Tipografia Portoghese si è piazzata al 17esimo posto. Oggi ospita un museo, parzialmente aperto per problemi burocratici

È stata la prima tipografia aperta ad Altamura e custodisce la storia della "comunicazione" di tutto il '900. Due caratteristiche che l'hanno portata ad essere eletta tra i primi 20 'Luoghi del cuore' della Fondo Ambiente Italiano. La Tipografia Portoghese entra così nella classifica dei monumenti, musei e luoghi sacri più amati dagli italiani, piazzandosi al 17esimo posto, forte dei quasi 19mila voti ricevuti sul sito dell'iniziativa del FAI, giunta quest'anno alla sua nona edizione. I risultati del sondaggio - che vede anche il Castello aragonese di Taranto al decimo posto - sono stati presentati in mattinata.

La Tipografia Portoghese

Fondata da Gaetano e Francesco Portoghese nel 1891, la tipografia venne impiantata nel 1893 in alcuni ambienti dell'ex convento di Sant'Antonio dei Frati Conventuali, a ridosso di Porta Matera. Nell'edificio era stata istituita nel 1872 la Scuola Speciale di Agricoltura con un annesso Convitto per la formazione di agricoltori e fattori e successivamente l'Orfanotrofio Simone-Viti Maino con una scuola elementare di arti e mestieri. Qui gli ospiti dell'orfanotrofio venivano avviati al lavoro e svolgevano il tirocinio.

Oggi è un museo, non completamente accessibile per problemi burocratici, che custodisce al suo interno un impianto completo di macchine per i caratteri mobili, due macchine piano cilindriche a funzionamento meccanico, una di fine '800 l'altra datata 1904, altri macchinari datati fra fine '800 e primi '900, utensili, scaffalature, banconi per la composizione di cliches in legno e in zinco. "Nel 2018 il museo ha riaperto i battenti - spiegano dal FAI- per le giornate FAI di Primavera e per altri eventi con cui si intende far ripartire l'attività di un museo che diventi anche uno spazio di scambio culturale e una vera e propria officina che possa far riscoprire la vera arte della tipografia ai nativi digitali delle nuove generazioni. Tutte le macchine sono, infatti, perfettamente funzionanti e la tipografia è ricca di clichés e caratteri mobili, tutti utilizzabili per le composizioni a mano".

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