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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Domani a Bari "Parole a scuola": c'è anche Daniele Doesn’t Matter, star di Youtube

“Parole a scuola” è la giornata di formazione gratuita nella quale ci si occuperà delle competenze digitali e dell’ostilità nei linguaggi. Organizzatori sono Associazione Parole O_Stili, Università Cattolica, Istituto Giuseppe Toniolo, con Miur e Corecom Puglia. L’evento svolgerà domani a Bari (Fiera del Levante).

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

“Parole a scuola” è la giornata di formazione gratuita nella quale ci si occuperà delle competenze digitali e dell’ostilità nei linguaggi. Organizzatori sono Associazione Parole O_Stili, Università Cattolica, Istituto Giuseppe Toniolo, con Miur e Corecom Puglia. L’evento svolgerà domani a Bari (Fiera del Levante). Sarà presente Giovanni Scifoni, Attore e creatore di contenuti video a tema famigliare. Daniele Doesn’t Matter, la nota star di YouTube, dalla proverbiale ironia, spiegherà i casi particolari che riguardano i giovanissimi, con il loro modo di vivere sempre in connessione. Ma come fare un buon video? Lo abbiamo domandato a Giorgio Maggioni, comunicatore, esperto e sviluppatore di modelli di business on line, specializzato nella Pmi, nonché docente di Web marketing per l’internazionalizzazione d’impresa. Si è espresso in questo modo. Bisogna essere coerenti quando si comunica con un video? “I docenti più à la page parlano di ‘comunicazione coerente e continuativa’. A me piace trasmettervi quella che è la mia soluzione. Mi sono accorto che esistono delle regole ben precise, che se vengono seguite (senza farcene però un tormento) portano sempre a miglioramenti costanti. La soluzione è vecchia come il mondo, ma si può riassumere in “se devi fare una cosa e non la sai fare, falla fare a chi è capace. Oppure studia come farla bene”. Come fare bene un video, dunque? Ha qualche segreto? “Ogni video che ho girato ha avuto questo schema. Si tratta delle mie sei regole della mia comunicazione (altri dicono 9, alcuni 12, e chi più ne ha più ne metta…) e non è detto che funzionino anche per voi. Ma, poiché ho elaborato uno schema mentale, ve le suggerisco. 1. Idea — quello che dico deve essere originale 2. La variazione dell’idea — Se quello che devo dire è trito e ritrito, devo trovare un modo originale per dirlo. Devo porre creatività non nel contenuto, ma nello svolgimento. In una rete americana, si sono inventati l’idea di programmare un telegiornale che riportasse le notizie più rilevanti della giornata. Non è una grande idea. Sì, ma nessuno, prima di allora, aveva letto il telegiornale spogliandosi. Era nato in quell’istante nakednews. Ognuno, se crede, può dissentire (anch’io), ma funziona. 3. Tono — la credibilità. Quel che dico deve essere riconosciuto come qualcosa di attendibile 4. Ritmi — facciamo in modo di non addormentarci con la telecamera in mano. Un montaggio ritmico è coinvolgente, ma non facciamone neanche uno da crisi epilettica 5. Stile — Se decidiamo di fare una serie di video e non un video spot, cerchiamo di mantenere sempre lo stesso stile a. Una testa b. Un contenuto c. Un tono di voce (non inteso solo come il volume) d. Una durata e. Una chiusura 6. Crescita — è la cosa più difficile da misurare. Se hai finito le cose da dire… basta. Spegni la registrazione, altrimenti annoiamo”.

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