''Falstaff'', la commedia lirica in tre atti di Giuseppe Verdi in scena al Petruzzelli
ATTENZIONE evento annullato
FALSTAFF di Giuseppe Verdi al Petruzzelli di Bari dal 9 al 15 ottobre 2020.
Commedia lirica in tre atti su libretto di Arrigo Boito, tratto dalla commedia “The merry wives of Windsor” e passi del dramma storico “Henry IV” di William Shakespeare.
direttore: Renato Palumbo
regia: Mariano Bauduin
scene: Nicola Rubertelli
costumi: Zaira De Vincentiis
disegno luci: Daniele Naldi
Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli
Allestimento scenico – Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
ORARI SPETTACOLI
VENERDì 9 OTTOBRE 2020 - 20:30
SABATO 10 OTTOBRE 2020 - 18:00
DOMENICA 11 OTTOBRE 2020 - 18:00
MARTEDì 13 OTTOBRE 2020 - 20:30
MERCOLEDì 14 OTTOBRE 2020 - 20:30
GIOVEDì 15 OTTOBRE 2020 - 18:00
LA TRAMA
ATTO PRIMO
Windsor all’inizio del XV secolo, durante il regno di Enrico IV d’Inghilterra.
All’osteria della Giarrettiera il dottor Cajus accusa furiosamente Sir John Falstaff e i suoi “complici” – i servitori Pistola e Bardolfo – di averlo volutamente ubriacato al solo scopo di derubarlo. Falstaff ammette candidamente le accuse essendo interessato soprattutto al benessere della sua borsa: a tal proposito infatti intende allacciare relazioni con le mogli dei più ricchi gentiluomini di Windsor. Cerca dunque di affidare a Pistola e Bardolfo il compito di recapitare a Mrs. Alice Ford e Mrs. Meg Page due lettere d’amore in tutto identiche, ma i due oppongono un fermo rifiuto in nome dell’onore. Falstaff li schernisce e irritato li scaccia, affidando le lettere al paggio Robin.
Nel giardino di casa Ford, Alice e Meg commentano risentite le missive ricevute da Sir Falstaff e dopo un rapido confronto le scoprono identiche. Decidono dunque di vendicarsi con la complicità della comare Quickly e di Nannetta, figlia di Alice innamorata del giovane Fenton. Le tre donne intendono progettare una burla per far passare al vecchio Falstaff la voglia di atteggiarsi a seduttore.
Nel frattempo Pistola e Bardolfo rivelano a Mastro Ford, marito di Mrs. Alice, le discutibili intenzioni del loro padrone. Il gentiluomo con l’aiuto del pedante dottor Cajus cui ha promesso in sposa sua figlia Nannetta, intende presentarsi al cavaliere sotto falso nome per sondarne i progetti. Le donne invece manderanno Mrs. Quickly a burlarsi di Sir Falstaff, avendo cura di farlo all’insaputa del gelosissimo Ford.
ATTO SECONDO
Di nuovo all’osteria della Giarrettiera.
Pistola e Bardolfo fintamente pentiti, tornano da Falstaff all’osteria. Vi giunge anche Quickly con un messaggio di Alice: ella attende Falstaff «tra le due e le tre» approfittando dell’assenza di suo marito. La comare gli dice inoltre di quanto Alice e Meg siano innamorate di lui e di come ignorino l’una della lettera dell’altra. Arriva Mastro Ford fingendosi il signor Fontana, da tempo innamorato di Alice sebbene non corrisposto. Egli chiede aiuto a Falstaff e alle sue esperte arti amatorie per spianarsi la strada con la donna. Falstaff attratto dal lauto compenso che gli viene offerto, dichiara la cosa praticamente risolta dato che ha già un appuntamento con lei. Mastro Ford pur bruciando di gelosia deve però trattenersi e decide di irrompere con i suoi uomini in casa propria per sorprendere in flagrante gli adulteri.
Intanto in casa Ford fervono preparativi per una burla in grande stile. Mentre Nannetta in lacrime le rivela che il padre intende farle sposare il dottor Cajus, sua madre Alice si prepara con il liuto mentre le altre si nascondono. All’ora convenuta giunge Sir Falstaff, ma il corteggiamento si interrompe al brusco ingresso di Meg che avverte Alice dell’arrivo del marito. Falstaff viene prontamente nascosto dietro un paravento. Ford e i suoi uomini cercano Falstaff: dalla cesta della biancheria passano in rassegna tutte le altre stanze. Le donne nel frattempo ne approfittano per nascondere Falstaff nell’enorme cesta. Sentendo dei suoni provenire da dietro il paravento gli uomini lo buttano giù sicuri di trovarvi gli adulteri, ma scoprono invece Nannetta e Fenton che amoreggiano. Ford è furioso, Alice ordina ai servitori di gettare il contenuto della cesta – Falstaff incluso – nelle acque del Tamigi, tra le fragorose risate generali.
ATTO TERZO
Davanti all’osteria della Giarrettiera.
Alice racconta a suo marito tutta la verità e gli abitanti di Windsor allora decidono di unirsi per giocare l’ultimo grande tiro a Sir Falstaff. La comare Quickly raggiunge il cavaliere all’osteria e mentre egli affoga i dispiaceri nel vino, ella gli reca il nuovo messaggio di una desolata Alice, convincendolo che si è trattato di semplice equivoco. Il nuovo incontro è fissato per mezzanotte al parco di Windsor sotto la quercia Herne: egli dovrà inoltre travestirsi da Cacciatore nero. Secondo una leggenda popolare, in quel luogo si incontrano fate e folletti e dunque per spaventare ben bene Sir Falstaff, tutti decidono di travestirsi da spiriti. A Nannetta viene affidato il ruolo della splendida Regina delle Fate mentre suo padre sempre intenzionato a sposarla al dottor Cajus sfruttando la confusione, rivela il suo piano al dottore indicandogli il costume di sua figlia. Per caso Quickly sente i loro discorsi e prontamente avvisa la fanciulla.
Nel parco fanno capolino Fenton, Nannetta e Mrs. Alice che suggerisce un cambio di costumi per scombinare i piani del marito. A mezzanotte giunge Falstaff e trova Alice ad attenderlo, ma l’idillio è nuovamente turbato stavolta dall’apparizione delle fate con Nannetta a far da regina. Tutti i bimbi di Windsor travestiti da folletti, circondano Falstaff punzecchiandolo e tormentandolo per indurlo a confessare i suoi misfatti. Sir Falstaff però riconosce tra i falsi spiriti il suo servo Bardolfo e così comprende di essere stato gabbato. Le donne lo scherniscono per i maldestri tentativi di seduzione, mentre Mastro Ford svelata ormai la sua vera identità, annuncia il matrimonio della Regina delle fate e di un’altra coppia velata. Quando le due coppie si tolgono la maschera, si scopre che il dottor Cajus ha sposato Bardolfo e Nannetta è ormai sposata al suo amato Fenton. La serata si conclude con un grande banchetto e nella gioia generale a Ford non resta che accettare la sconfitta mettendo da parte il grande disappunto. Falstaff ormai perdonato detta la morale della storia: tutto nel mondo è burla.