Festa del "Passa Pass" all'Annunziata di Rutigliano
Si rinnova Lunedì 28 Marzo, giorno di Pasquetta, la tradizionale Festa del «Passa Pass» all’Annunziata. L’antico rito si svolge presso la chiesa dell’Annunziata che dall’alto di uno sperone roccioso domina Lama San Giorgio in uno dei suoi tratti più significativi sotto il profilo geologico, ambientale e archeologico.
La manifestazione è curata dal Comitato Pro Annunziata e dalla rettoria del Carmine con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Rutigliano, della Città Metropolitana di Bari, della Regione e del Gal del Sudest Barese, in collaborazione con alcune associazioni di volontariato locali: Libera Università della terza età «Lia Damato», Pro Loco, Archeoclub d’Italia, Protezione Civile, Masci Rutigliano 2, PortaNuova e Comitato feste SS. Crocifisso e San Nicola).
Il programma della festa prevede celebrazioni di messe nel corso della giornata, tra cui quella solenne delle ore 11,00 che sarà officiata alla presenza delle autorità civili e religiose.
Alle ore 12,00 ci sarà il concerto del soprano Antonella Apollonio.
Al termine di ciascuna celebrazione si svolgerà la tradizionale cerimonia del «Passa Pass», con possibilità poi per tutti di godere liberamente di una giornata all’aria aperta assaporando i profumi della natura.
Alle ore 18,00 la festa proseguirà con animazione musicale a cura di Radio Canale 103.
CENNI STORICI SUL «PASSA PASS» ALL’ANNUNZIATA
(da: Gianni Capotorto, Il culto dell’Annunziata di Rutigliano tra riti sacri e l’“abominevole superstizione” del “Passa Pass”, in AA.VV., Ambiente, Archeologia, Storia - Segni della Lama dell’Annunziata”, Palo del Colle, 1999)
Si tratta di un modello rituale straordinariamente diffuso in Europa, ed in Italia meridionale in particolare, legato ad una più ampia categoria di cerimoniali fondati sulla magia del “passaggio stretto”, cioè la consuetudine di far passare il malato attraverso una strettoia costituita tanto da un arco arboreo quanto dalla fessura naturale di una roccia. In molti centri della Puglia e della Basilicata, il rito della passata per la cura dell’ernia coincideva (in alcuni casi il fenomeno è ancora oggi riscontrabile) proprio con il culto dell’Annunziata, venerata per lo più in chiese rurali. (…).
La testimonianza più antica del rito Passa Pass di Rutigliano è del 12 Maggio 1791 ed è contenuta in una relazione scritta da Giuseppe Maria Galanti (1743-1806), dopo un viaggio in Terra di Bari:
«A Rutigliano sussiste un’abominevole superstizione. Vi è una Madonna per le ernie e per cose simili. Uomini e donne di ogni età, che hanno bisogno di tal protettrice, nel giorno della festa, tutte denudate, sono passate e ripassate per lentisco fresco. Questo poi si stringe con legature e si attende un anno per vedere se si è rimarginato, il che è segno della grazia ottenuta».
Forse anche a seguito di tale relazione, che sostanzialmente bolla questa “abominevole superstizione” come rito decisamente sconsigliabile da attuare, in quanto, «in luogo della religione, non si ha, per lo più, che superstizione, che invece di formare corrompe i costumi» (Galanti), a partire dai primi anni dell’800 ci fu una vera e propria offensiva da parte delle autorità ecclesiastiche cittadine, che avversarono la pratica del Passa pass, perché considerata “non conforme” alla dottrina cristiana.
Comunque, seppur modificata rispetto alla descrizione fornita dal Galanti, l’usanza del Passa Pass all’Annunziata di Rutigliano continuò a svolgersi. (…).
Agli inizi del ‘900 la festa cominciò ad assumere progressivamente i connotati di una gaia scampagnata che coinvolgeva anche molti Baresi, i quali approfittavano della ricorrenza per “godere” i colori e gli odori della primavera nello splendido scenario ambientale dell’Annunziata. (…).
Oggi il Passa Pass all’Annunziata consiste nella particolare benedizione del sacerdote alle coppie di ogni età e sesso (“compari”) che sacralizzano stretti vincoli di amicizia con il gesto simbolico di legarsi vicendevolmente al braccio sinistro un nastro colorato, in ricordo dell’antico rito con cui i due “compari” legavano il ramo di lentisco, e l’immergersi collettivo nella natura dell’incantevole Lama San Giorgio.