A Bari la seconda edizione del "Festival della salute mentale"
Mercoledì 23 novembre 2016, dalle 9.00 all'Ex Palazzo delle Poste di Bari (Piazz Cesare Battisti 1) si inaugura la seconda edizione del Festival della Salute Mentale, promosso dal Dipartimento di Salute Mentale ASL Bari (Direttore Domenico Semisa) e coordinato artisticamente dal dirigente psichiatra Fabrizio Cramarossa. L'iniziativa andrà avanti tutti i giorni, fino a domenica 27 novembre, in diversi luoghi della città (oltre all'Ex Palazzo delle Poste, anche al Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, all'AncheCinema Royal, in Piazza Cesare Battisti e Parco Punta Perotti).
Inventori di altri mondi è il tema suggestivo dato dagli organizzatori a questa edizione. Il Festival si svolgerà come un percorso di cittadinanza attiva per un dialogo tra i tanti e diversi punti di vista sulla Salute Mentale, intesa come benessere globale e olistico. In continuità con la prima edizione, la manifestazione conterrà nel ricchissimo programma tavole rotonde, conferenze, mostre fotografiche, laboratori interattivi, performance teatrali e musicali.
La giornata inaugurale di mercoledì 23 novembre parte alle 9, all'Ex Palazzo delle Poste di Bari, con l'introduzione affidata a Vito Montanaro (Direttore Generale ASL Bari) e Domenico Semisa (Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL Bari). Seguirà il saluto del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del Sindaco della Città Metropolitana di Bari Antonio Decaro e del Magnifico Rettore dell'Università di Bari Felice Antonio Uricchio.
Due le tavole rotonde che partono dalla mattina, sino al primo pomeriggio, sempre nell'Ex Palazzo delle Poste. Dalle 9,45 alle 13,15 Semisa e Luigi Ferrannini (ex presidente della Società Italiana di Psichiatria) moderano il dibattito dal tema «Tra competenza e partecipazione: pratiche in cerca di evidenze»: interverranno Enrico Zanalda (Torino), Segretario Nazionale Società Italiana di Psichiatria, Caterina Viganò (Milano), Presidente Nazionale Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, Fabrizio Starace (Modena), Presidente Nazionale Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica, Serafino De Giorgi (Lecce), Presidente Società Italiana di Psichiatria Sociale - affiliata WASP, Alessandro Bertolino (Bari), Ordinario di Psichiatria Università di Bari.
Dalle 14 alle 16,30 si parlerà di «Riabilitazione psico-sociale e inclusione sociale nel DSM di Bari». Moderano Semisa e Maristella Buonsante (Direttore CSM Area 4 Asl Bari), intervengono Fabrizio Cramarossa (Le attività riabilitative sul territorio: caratteristiche e valorizzazione. Le esperienze sperimentali nel DSM), Luigi Bargelloni (Progetto MENS: Sportello di Inclusione socio-lavorativa), Angela Carofiglio (GIPPSI: Identificazione e trattamento degli esordi psicotici), Gianfranco Carbone (Centro Diurno Pubblico Cunegonda), Patrizia Spinelli (Il protagonismo di utenti e familiari), Pasquale Rubino (Il ruolo del Privato Sociale).
Alle 16,30 si inaugura all'Ex Palazzo delle Poste «Arcipelaghi», un progetto fotografico a cura di Alessandro Cirillo e Tita Tummillo, commissionato dal DSM Asl Bari e realizzato insieme a una serie di Centri di salute mentale e di riabilitazione. Per questo progetto Cirillo ha lavorato al fianco di operatori e utenti della Salute Mentale, «ritraendoli» fotograficamente come un «arcipelago», ossia metaforicamente un gruppo di «isole» riunite sotto la stessa denominazione e vicine tra loro. La mostra, contenente una selezione tratta dai circa 250 scatti di Cirillo, sarà visitabile sino a sabato.
Sempre all'Ex Palaposte si inaugurerà un'altra esposizione di fotografie e testi d'autore dal titolo «ImmaginariaMENTE», a cura del Csm Area 2.
Dalle 17,30 alle 21, il Festival della Salute Mentale si sposterà all'Anchecinema Royal di Bari (Corso Italia 112): in programma il laboratorio interattivo con il pubblico, dal titolo «Foto e Manga, modi diversi di essere uguali» e la mostra fotografica «Rinascita» (a cura della Coperativa Spazi Nuovi), le mostre fotografiche «Cartoline da Bari» (della Fondazione Epasss) e gli scatti tratti dal progetto «Uniti alla meta» (Csm Area 7) e la performance teatral-musicale ed esposizione fotografica «Dreams» (Centro diurno Gippsi).
Il programma completo del Festival è sul sito www.festivalsalutementale.it, mentre attiva è anche una cospicua presenza sui social, con la pagina Facebook ufficiale “Festival della Salute Mentale».
La manifestazione è promossa dal Dipartimento di Salute Mentale ASL Bari e patrocinata da Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Università di Bari, Società Italiana di Psichiatria, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica e Società Italiana di Psichiatria Sociale.
Festival della Salute Mentale 2016: il progetto e gli obiettivi
Al centro della riflessione ci sarà la persona, con il suo mondo interiore e creativo, nel proprio contesto familiare e nell'essere parte della società. I Centri di Salute Mentale territoriali, i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, il DCA (Disturbo Comportamento Alimentare), i Centri diurni pubblici GIPPSI E CUNEGONDA, il MENS (Multidisciplinarietà e Nuove Discipline), i luoghi della NPIA (Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza) sono tutti dediti all'accoglienza e alla riabilitazione, che sempre più si strutturano in un sistema di rete di servizi e strutture in cui competenze multidisciplinari, cliniche, riabilitative, artistico-culturali e sociali si incontrano e si intersecano, superando barriere concettuali e procedurali. Il fine è produrre interventi multisettoriali integrati e coordinati, condivisi tra interlocutori diversi, ciascuno dei quali compie azioni precise e concrete, oltrepassando lo stigma della malattia mentale, i pregiudizi e le paure che la società (ivi compresi pazienti psichiatrici e i loro familiari, ma anche i politici, gli amministratori, gli educatori e molti stessi operatori dei servizi psichiatrici, sanitari e sociali) ancora vive.
La ricchezza del sentire e dell’essere che spesso si esprime all’interno dei laboratori e progetti resta dentro, alla portata dei pochi visitatori, per lo più familiari, che nel fruirne continuano a sentirsi soli e privati di cittadinanza, nonché diversi. In tal modo la società si priva di queste persone che continuano a sentirsi stigmatizzate e i familiari, gli operatori sanitari, sociali e culturali, testimoni privilegiati che operano per assistere, curare, riabilitare, accorciare le distanze e contribuire ad abbandonare i pregiudizi, restano frustrati e chiusi nei loro luoghi di lavoro. L’intento di questa edizione del Festival è, in continuità con le esperienze sviluppatesi dopo la prima, portare fuori e far fruire alla cittadinanza le persone e il sentire di coloro che i servizi li abitano e ciò che nei servizi territoriali si realizza, con l’intento di creare relazioni, riflettere, confrontarsi e scambiare idee, metodi e bisogni, porsi in una visione circolare di sistema allargato e complesso.
Società civile e società scientifiche, medici, psicologi, infermieri, educatori, famiglie, servizi territoriali sanitari pubblici e del privato sociale, fruitori dei servizi, operatori del sociale, del mondo della cultura e dell’arte, amministratori locali e regionali, persone con esperienza, sono tutti chiamati ad essere interlocutori di questo dialogo allargato ed esploratori di questi mondi ancora inesplorati.
In conclusione il Festival ancora una volta chiede ai protagonisti della salute mentale di non mostrare ma di dimostrare, di non enunciare ma di praticare, di stare e fare insieme alle persone, alle famiglie, agli operatori e al territorio. E chiede di fare tutto questo promuovendo un coinvolgimento e scambio diretto durante gli incontri ravvicinati, mediante gli strumenti di dialogo e confronto, mediazione culturale, arte, sport, alimentazione e stili di vita, politiche del lavoro, che in questi due anni hanno sperimentato sui propri territori e nei propri servizi. La prima edizione del Festival, promuovendo lo scambio e il dialogo, ha sperimentato nuovi spazi di relazione tra utenza psichiatrica e cittadinanza (giovani, anziani, famiglie, bambini, immigrati) e ha evidenziato quanto il contatto tra le diversità sia stato spontaneo e in molti casi abbia apportato benessere e valore aggiunto a tutti.