Il Conservatorio di Bari celebra la Giornata della Memoria: concerto dedicato a compositori ebrei vissuti tra XVII e XIX secolo
Il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari celebra la Giornata della Memoria con un concerto dedicato ai compositori ebrei del passato.
«Il 27 gennaio è infatti la data in cui l’esercito russo entrò e liberò il campo di sterminio di Auschwitz nel 1945. Questa data è stata scelta per la ricorrenza del Giorno della Memoria.
Durante la dittatura nazista la musica è stata soffocata e strumentalizzata per la propaganda politica; i compositori che non accettavano le intimidazioni e i dettami sono stati perseguitati; i musicisti ebrei sono stati costretti a suonare per accompagnare alla morte i loro compagni di sventura nei campi di sterminio, come sempre hanno raccontato i pochi superstiti dai lager.
Celebrare il Giorno della Memoria con la musica acquista perciò un significato particolare: la musica è un linguaggio compreso da tutti, la musica diventa una testimonianza, ritrova i suoi valori universali e riprende la sua dignità artistica. Per questo motivo la musica diventa ora la testimonianza più forte per aiutare tutti, ma soprattutto i giovani, a tenere sveglie le coscienze». (Lydia Cevidalli)
Il concerto ripercorre quattro filoni di musica per lo più poco frequentata.
Apriranno il programma due brani in cui il pregevole organo meccanico Tamburini dell’Auditorium “Nino Rota” risuonerà di quelle melodie che nella prima metà dell’Ottocento vennero composte in Germania, nel seno della riforma liturgica e del tentativo di introdurre l’organo nella Sinagoga.
Seguiranno due salmi del veneziano Benedetto Marcello tratti dal suo “Estro Poetico-armonico”; in queste composizioni l’autore utilizza alcune melodie degli ebrei veneziani ashkenaziti e sefarditi, in un coltissimo rimando di citazioni.
Il terzo filone si sviluppa attorno alla figura di Salomone Rossi (1570-1630), il primo musicista ebreo a ricoprire un ruolo rilevante nella storia della musica occidentale. Nacque a Mantova in una famiglia della vasta comunità ebraica mantovana di allora, protetta dai Gonzaga. Con la famiglia dominante ebbe rapporti intensi e duraturi, in particolare sotto il duca Vincenzo I. Sul fronte della musica strumentale, diresse i due ensemble attivi a corte, collaborando anche con Claudio Monteverdi.
La cittadina dei Gonzaga dà infine il nome ad melodia una popolare nota come “Ballo di Mantova”: originariamente composta da Giuseppe Cenci come ‘canzonetta’ amorosa e con il testo “Fuggi da questo cielo”, divenne celebre durante i secoli successivi, si diffuse in tutta Europa, fino ad essere utilizzata, con qualche piccola variazione, da Samuel Cohen come tema per comporre l’"Hatikvah", l’attuale Inno di Israele.
Il Concerto, nato da un’idea di Diego Cantalupi (docente di liuto) vede la collaborazione dei Maestri Davide Pozzi (docente di clavicembalo e tastiere storiche) e Martino Noferi (docente di flato dolce) con i rispettivi allievi, e la partecipazione delle classi di canto e di viola da gamba.
Programma
Hugo Schwantzer, Praeludium zur Einweihung der neuen Synagoge zu Berlin, op. XIX
Anonimo, Introduction zur Thodenfeier (Religiöse Lieder und Gesäng für Israeliten, 1820)
Benedetto Marcello, Salmo III: Domine quid Multiplicati sunt. A soprano e contralto
Benedetto Marcello, Salmo XV: Conserva me, Domine. Ad alto solo
Salomone Rossi, Sonata sopra l’aria della Romanesca
Salomone Rossi, Sonata duodecima sopra la Bergamasca
Salomone Rossi, Sonata sesta sopra l’Aria di Tordiglione
Giuseppe Cenci, Fuggi da questo cielo
Giovanni Battista Ferrini, Ballo di Mantova
Biagio Marini, Sonata sopra 'Fuggi dolente core', Op. XXII, n. 21
Samuel Cohen, Hatikva
Anna Cimmarrusti, soprano - Anastasia Abryutina, contralto
Martino Noferi, Antonio Chiarappa e Michele Tricarico: flauti dolci
Davide Pozzi, Michele Gaddi e Nicola Pata: clavicembalo e organo
Chiara Armenise viola da gamba
Diego Cantalupi e Stefano Stabile: tiorba e arciliuto
Giornata della Memoria 2022.
Storie di musica ebraica tra XVII e XIX secolo
27 gennaio 2022 ore 18.30 - Conservatorio Piccinni, Auditorium “Nino Rota”
Prenotazione obbligatoria scrivendo alla mail: eventiconservatoriopiccinni@gmail.com
Apertura delle porte alle ore 17.30 per consentire lo svolgimento del protocollo anti-Covid