Giornata mondiale delle nazioni unite contro le mine antiuomo
Sabato 7 aprile nell’Aula Magna dell’IISS “Elena di Savoia” a Bari sarà celebrata la Giornata mondiale per l’azione contro le mine e gli ordigni inesplosi, proclamata dall’ONU, che ricorre ogni anno il 4 aprile dal 2005.
All’evento, organizzato dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra con il Patrocinio della Città Metropolitana di Bari e del Comune di Bari, interverranno Vito Alfieri Fontana, già responsabile per l’Ambasciata Italiana dello sminamento in Bosnia, Sebastiano Nino Fezza, ex cinereporter Rai nei teatri di guerra, gli storici Michele Carrera e Andrea Di Marco, Letizia Carrera, docente del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Bari, Santa Vetturi, Presidente dell’associazione Virtute e Canoscenza, Enzo Potenza, del Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi. Modera Giovanni Lafirenze, responsabile del Dipartimento Ordigni bellici Inesplosi.
Vito Alfieri Fontana e? uno tra i più importanti sminatori italiani addetti alla bonifica bellica, ha trascorso 12 anni nei Balcani alla ricerca degli ordigni disseminati praticamente ovunque, presente nei principali ex teatri di guerra dedicando oltre metà della sua vita al servizio degli altri, costantemente faccia a faccia con la morte.
Sebastiano Nino Fezza, ex cinereporter che in RAI ha documentato 17 conflitti e realizzato oltre 100 Reportage in zone di crisi, ha collaborato con Michele Santoro, Giovanni Minoli, Bruno Vespa, vincitore dei premi Grand Prix Italia, a Firenze, Toronto, Parigi e Tokio. Due suoi documentari sono stati premiati al Premio Ilaria Alpi, Premio Lucchetta per il documentario su Malala come miglior reportage europeo del 2013. Nino Fezza collabora con la ONG Maram Foundation, è impegnato a sostenere la scolarizzazione di 500 bambini siriani nel campo profughi di Atma
"Rinnovo l'auspicio che il Parlamento italiano possa giungere presto a una nuova deliberazione legislativa – ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - coerente con i principi costituzionali, per contrastare con efficacia anche il sostegno alle imprese produttrici di mine anti-persona e di munizioni a grappolo". L’obiettivo di quest’anno della Campagna antimine è infatti l’approvazione urgente del Ddl 57bis per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antiuomo, non ammesso alla calendarizzazione d’Aula del Senato a causa dello scioglimento delle Camere nella scorsa legislatura.
Nella sua stesura precedente, il provvedimento era già stato approvato in via definitiva da entrambi i rami del Parlamento, ma era stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica per un mancato coordinamento del testo con le più recenti convenzioni internazionali in materia.
“L’unica arma invincibile è la carità - ha twittato Papa Francesco - perché ha il potere di disarmare le forze del male”. “Troppe persone continuano ad essere uccise o mutilate da queste terribili armi - aveva detto il Santo Padre il 3 aprile del 2016 al termine del Regina Caeli - uomini e donne coraggiosi rischiano la vita per bonificare i terreni minati. Rinnoviamo, per favore, l’impegno per un mondo senza mine”.
Ogni anno nel mondo le mine anti uomo provocano 6mila vittime, il 90% di loro sono bambini. In Italia, a oltre 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, vengono rivenuti 60mila ordigni bellici inesplosi l’anno, nel 2017 hanno portato a migliaia di evacuazioni, decine di feriti e 4 morti. Dal dicembre scorso, grazie all’accordo stipulato, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra collabora attivamente con lo Stato Maggiore dell’Esercito per realizzare la mappatura aggiornata in tempo reale di queste micidiali armi sul nostro territorio.