Apertura straordinaria della Caserma Picca di Bari e dei luoghi della comunità greca di Altamura grazie alle Giornate Fai d'Autunno
BARI
Quei tempi di Bari nella casa dei soldati – Visita con ricordi alla Caserma Picca
Visite sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30
L'edificio della Caserma “Domenico Picca”, intitolata all’eroe della Prima Guerra Mondiale caduto sul Carso il 2 novembre 1916, è stato progettato nel 1871 dall’ingegnere Michele Lofoco nel preesistente giardino del Convento di Sant'Antonio, con lo scopo di alloggiare i reggimenti di Cavalleria e Fanteria del Regio Esercito italiano che erano stati assegnati alla città di Bari. La Caserma, sottoposta a vincolo di tutela ed eccezionalmente visitabile in occasione delle Giornate FAI d’Autunno, è un bell'esempio di architettura militare dell'Ottocento. Il complesso è costituito da due corpi di fabbrica con due piani fuori terra ai quali è stato aggiunto il prolungamento del terzo livello. Quattro cortili interni separano il corpo centrale e i dormitori e nel mezzo ci sono delle cisterne per la raccolta dell'acqua piovana. La facciata è caratterizzata da un portale monumentale, costituito da quattro colonne doriche a fusto liscio sormontate da un architrave ornato da triglifi e metope. Sebbene lo stile sia ascrivibile a un tardo neoclassicismo, l'edificio si inserisce nel solco dell'eclettismo architettonico che caratterizza la quasi totalità delle costruzioni realizzate nei quartieri centrali della città tra fine Ottocento e metà del Novecento
ALTAMURA (BA)
I luoghi della comunità greca
Visite sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19
I siti oggetto della visita proposta durante le Giornate FAI si trovano lungo le vie e i claustri a ridosso della Chiesa di San Nicola, un’area urbana comprendente chiese e luoghi che ben raccontano la presenza di una comunità greca in Altamura tra il XIII e XVII secolo. Al momento della fondazione della città da parte di Federico II di Svevia erano già presenti nel territorio gruppi autoctoni greci. Insediatasi in un proprio quartiere, la comunità greca, nel corso dei secoli, ha intessuto rapporti di coesistenza pacifica con la popolazione latina e si è numericamente estesa. Questo ha reso necessario costruire nuove chiese di rito greco, oltre a una propria cattedrale. Il percorso partirà dalla Chiesa di San Nicola, al cui interno si trovano elementi di grande rilievo (la statua di San Nicola, il fonte battesimale, il soffitto ligneo e la pala d'altare); si attraverseranno poi le strade del quartiere visitando Claustro Antodaro e Claustro Fratelli Salvatore, che conservano ancora tracce tipiche della tipologia abitativa greca, e a seguire si visiteranno altre due chiese che hanno svolto un ruolo importante nella vita della comunità: la Chiesa di Santa Maria della Porta, oggi Santa Maria dei Martiri, con facciata seicentesca, affreschi testimonianza del culto greco, un pregevole altare e l'elegante transetto, aperta soltanto in occasioni speciali, e la Chiesa di San Liberatore, oggi privata e raramente visibile, la cui pianta quadrangolare è determinata da un vano cubico coperto da una cupola.