Giornate FAI di Primavera 2023, alcuni luoghi d'interesse aperti in provincia
Sabato 25 e domenica 26 marzo 202 3si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia convisite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).
LOCORONDO (BA)
Museo della biodiversità e giardino Ferragnano
La visita propone due luoghi connessi, il Museo diffuso della Biodiversità e il giardino della Masseria Ferragnano, e riguarderà in particolare la sezione frutticola all'interno delle strutture e dei campi collezione del "Centro Regionale per la conservazione ex situ di fruttiferi, vite e olivo autoctoni pugliesi". Progettato nel 1811 dall'architetto locorotondese Giuseppe Campanella, il giardino era stato concepito come luogo di contemplazione e cultura, piacere e svago, pensato come estensione dell'architettura della masseria e in una continua ricerca armonica con la natura circostante. Lo spazio ha un impianto regolare governato dalla geometria, in cui trovano posto piante sempreverdi ed elementi architettonici che guardano all'antichità, secondo un preciso principio compositivo volto a dare evidenza all'estetica e ispirato ai canoni del giardino formale rinascimentale. La visita riguarderà i campi di conservazione del germoplasma frutticolo, che ospita più di 1.200 accessioni distribuite in circa 7 ettari di terreno suddivisi principalmente in albicocco, ciliegio, fico, mandorlo, pero e pesco. Saranno inoltre visitabili i laboratori di caratterizzazione morfologica e tecnologica di fruttiferi, all'interno di trulli recentemente ristrutturati e che in passato costituivano la "Masseriola Marangi", di origine seicentesca, di proprietà dei Basile Caramia.
BITONTO (BA)
Palazzo Vulpano-Sylos, manifesto di una famiglia nobiliare
Palazzo Vulpano-Sylos, residenza nobiliare del XV secolo, edificata nella parte più antica di Bitonto, si sviluppa da una preesistente casa-torre medioevale, occupando un intero isolato su un importante asse che conduce a Porta della Mascia. Nel 1445 il palazzo era già in costruzione e inglobava, in un impianto rinascimentale, la torre costruita intorno al 1156. Al 1502 risale un'epigrafe che reca sia lo stemma della famiglia Vulpano sia quello della famiglia Sylos, di origine spagnola. L’impianto rinascimentale a curtis è dominato dal fondale scenografico della loggia. L'ampia facciata presenta quattro finestre quadrate al pianterreno e cinque al piano superiore, trasformate poi in balconi. Sul portale d'ingresso, di ispirazione catalana, vi è la statua che rappresenta San Michele Arcangelo. All'interno, sul cortile quadrato, si affaccia la loggia decorata che allude alla dicotomia tra il buono e il cattivo governo tesa a esaltare le virtù civiche e morali della famiglia. A seguito dei lavori di consolidamento e restauro, a cura degli attuali proprietari, si osserveranno lo stile, l'architettura stratificata nel tempo, l'apparato scultoreo e decorativo di notevole pregio e raffinatezza, i saggi archeologici, gli affreschi recentemente ritrovati, le cisterne per la raccolta di olio e cereali e la cappella dedicata a San Michele Arcangelo.