Sul palco della Casa di Pulcinella in scena 'Don Chisciotte'
Grande e atteso debutto per la nuova produzione del Granteatrino domenica 7 aprile ore 18.00 , nell’ambito della Stagione Teatrale di Bari 2018-2019- pomeridiane per le famiglie, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, sul palco della Casa di Pulcinella, DON CHISCIOTTE, spettacolo di attori e burattini dal Don Chisciotte di Cervantes, uno dei più grandi eroi della letteratura di tutti i tempi.
Il Cavaliere dalla triste figura rivive sul palcoscenico nell’interpretazione del regista Michele Bia, insieme a don Chisciotte con l’interpretazione di Flavio Albanese e al fidato Sancho Panza a cui presta volto, corpo e voce Paolo Comentale.
Le continue, mirabolanti avventure vissute dall’hidalgo spagnolo e il suo fido scudiero, creati dalla penna di Miguel de Cervantes all’inizio del Seicento, in scena con questi tre artisti dalle cifre diverse ma uniti da una gioiosa vitalità, giocano sul palcoscenico mettendo in scena un caleidoscopio di personaggi e situazioni che accompagnano lo spettatore dentro un vortice di avventure straordinarie.
Quella di Don Chisciotte è la storia di un uomo che non cede alle difficoltà e alle sconfitte, non si rassegna ad un destino che lo vorrebbe succube di una quotidianità asfissiante. La sua figura va vista sempre in relazione a quella di Sancio. Il loro legame è in funzione della contrapposizione fra sogno e realtà, tra libertà e ragione. Loro rappresentano l’eterno conflitto tra ciò che vorremmo fare e ciò che possiamo fare”.
Questo Don Chisciotte dunque non è solo la rilettura di un romanzo illustre, pietra miliare della letteratura ma anche e soprattutto un messaggio che con la forza delle parole, prova a sgretolare la disillusione del mondo.
con Flavio Albanese e Paolo Comentale
e con Anna Chiara Castellano Visaggi
burattini Natale Panaro
scenografie Anna Chiara Castellano Visaggi
drammaturgia, regia e luci Michele Bia
età consigliata dai 6 anni
“Pochi personaggi nella storia della letteratura di tutti i tempi hanno la forza mitica ed evocativa di Don Chisciotte della Mancia, l’indomito cavaliere senza macchia e senza paura, che nasce comico, come macchietta sprovveduta e ridicola, e nel corso di tante avventure si fa personaggio drammatico. Una storia di passione, idealismo, amore per la letteratura che sfocia nella follia, spingendo l’hidalgo Alonso Chisciano ad abbandonare la sua vita agiata per vivere in prima persona le eroiche e nobili avventure degli amati romanzi cavallereschi, scegliendo come fido scudiero il fedele contadino Sancho Panza e come “dama” la contadina Aldona Lorenza, trasfigurata nell’inarrivabile Dulcinea del Toboso.
Un libro che parla di libri, che unisce gli ideali con il ridicolo, la passione con la follia, l’immaginazione con la comicità e la tragedia, e che ha saputo sopravvivere e appassionare con la sua assurdità milioni di lettori sognatori negli ultimi secoli.
Un libro nel quale si compie il miracolo del teatro dove la forza dell’immaginazione prende il sopravvento sulla forza del reale, e tutte le cose cambiano aspetto e significato: le pecore diventano soldati, gli osti cavalieri, le catinelle elmi, le prostitute donzelle, le serve signore; i galeotti schiavi innocenti, i mulini giganti. Don Chisciotte costruisce un mondo tutto suo ma per avere senso quel mondo ha bisogno di una grande spalla che lo sostiene, e quella spalla si chiama Sancho Panza. Allora Don Chisciotte è, prima di tutto, la storia di una grande amicizia tra due uomini che con un destriero malandato e un povero asino partono alla ricerca di un antico e nobile ideale di bellezza perduta e di giustizia annunciata.
In un tempo come il nostro, così pragmatico, così poco poetico e privo di ideali, dove la parola sogno è stata sostituita da progetto, e desiderio da bisogno, mai come questo momento Don Chisciotte e Sancho Panza diventano necessari per riconquistare l’essenza spirituale del sogno, del viaggio, del racconto.
Nello spettacolo, partiamo dalla fine, quando tutto è avvenuto, quando Don Chisciotte non è più Don Chisciotte, ma Alonso Chisciano che rinnega le sue letture cavalleresche e dopo aver fatto testamento muore serenamente e da cristiano. Tutto è successo, dunque, e Sancho Panza è chiamato a raccontare la storia.
E inizia così: in sei giorni Dio creò il mondo. Il settimo giorno si riposò. L’ottavo giorno, di prima mattina, a mente lucida, creò Don Chisciotte.”
Michele Bia
Biglietti in vendita on line su vivaticket.it e presso tutti i punti vendita booking
biglietteria del teatro dal lunedì al venerdì ore 9.30 – 13.30 e da 1 ora prima dello spettacolo
Costo del biglietto spettacoli € 8,00
Costo abbonamento € 60,00 per n. 10 ingressi agli spettacoli
(l’abbonamento non è nominale e può essere usato da una o più famiglie, per una o più repliche)
Ingresso gratuito per i bambini fino a 3 anni