Italia viva Bari, riformisti cercasi
''Martedì 6 giugno alle ore 18, 30 presso la sede di via Toma 20/a, presieduta dal coordinatore cittadino Michele Diomede, si riunirà l’assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti di Italia Viva residenti in città, per un’analisi della trascorsa tornata elettorale, ma anche e soprattutto per una messa a punto delle iniziative da intraprendere in vista delle importantissime elezioni comunali ed europee del prossimo anno. L’obbiettivo del partito fondato da Matteo Renzi, e sul quale sostanzialmente converge la compagine di Azione di Calenda, pur tra qualche distinguo e non poche beghe personali, è di far convergere in un accordo di massima tutte le forze riformiste presenti a Bari che ambiscano al governo del territorio, distinguendosi e dunque senza appiattirsi nel calderone dei due schieramenti di centro-sinistra e centrodestra. Come si può intuire, si tratta di un obbiettivo alquanto ambizioso, poiché il termine “Riformismo”, come è noto, ha un’accezione alquanto ampia, riguardando aree alquanto diverse tra loro ma che tuttavia possono trovare ampi spazi di convergenza: esiste infatti un’area che potremmo definire di matrice socialista, una laico-democratica, un’ultima area cattolico popolare. Naturalmente, occorrerà decidere se andare da soli, appunto accomunati dal fil rouge del riformismo, oppure stemperati nei due maxi schieramenti anzidetti o “camuffati” nella pletora delle liste civiche, che spesso suscitano sbandamento e costernazione nell’elettore contemporaneo. In taluni casi tocca infatti digerire alleanze spurie, innaturali, come quelle che in alcuni comuni hanno riguardato, con opinabili risultati, accordi tra PD e Fratelli d’Italia, come dire tra il diavolo e l’acqua santa. L’alternativa, per i riformisti baresi, è quella dunque di provare con coraggio a saltare in autonomia, almeno per quanto riguarda le amministrati-ve, l’asticella del 3% che consentirebbe di avere una rappresentanza al comune. Il Binomio Italia Viva – Azione ha peraltro raccolto nelle scorse politiche quasi l’8%. I leader riformisti parlano sempre di “praterie” aperte sui loro orizzonti. Forse è arrivato il momento di crederci davvero''.