“K-Cinema. Il fascino (in)discreto della Corea del Sud”, la rassegna di quattro lungometraggi del Galleria di Bari
La Palma d’Oro vinta al Festival di Cannes 2019 con il film “Parasite”, da quel genio di Bong Joo-ho, rappresenta, più che meritatamente, la punta dell’iceberg di una ventennale poderosa giovinezza del cinema sudcoreano. Adesso il Multicinema Galleria di Bari (Corso Italia 15, infotel: 080.521.45.63) rende omaggio a quella cinematografia sempre più sorprendente, con quattro titoli per quattro generi diversi. Si intitola “K-Cinema. Il fascino (in)discreto della Corea del Sud”, la rassegna di quattro lungometraggi che faranno capire meglio il trionfo di “Parasite”. Quattro diverse punte dell’iceberg, insomma, a testimoniare il meglio delle produzioni recenti e l’incredibile ricchezza creativa di un’industria che ha raggiunto il quinto posto del box office mondiale. I film proposti saranno tutti in lingua originale con sottotitoli in italiano. Orario spettacoli: 18.00 (4,50 euro) e 21.00 (6,50 euro).
Martedì 9 luglio si parte con “Little Forest” (2018) di Yim Soon-rye, una storia delicata che segue le orme della Nouvelle vague francese. La vicenda racconta della giovane Hye-won, in crisi professionale e sentimentale, che abbandona la frenesia della metropoli per ritrovare le proprie radici e imparare la lentezza della vita rurale.
Martedì 16 luglio si prosegue con “A Taxi Driver” (2017) di Jang Hoon, un film che indaga la necessità di conoscere a ogni costo ciò che il potere nasconde. La storia è ambientata a Seoul, nel maggio 1980: un giornalista tedesco e un tassista coreano si dirigono a Gwangju, dove sta per esplodere la grande rivolta popolare contro la dittatura militare. Saranno dieci giorni di lotta e di feroce repressione. Basato su una storia vera, il film riporta alla luce uno dei capitoli più bui della storia coreana.
Martedì 23 luglio toccherà a “The Gangster, The Cop, The Devil” (2019) di Lee Won-tae, presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes. È la storia di un’alleanza spericolata tra uno sbirro e un bandito, impegnati a costruire una tregua per neutralizzare un serial killer, dove il confine fra buoni e cattivi diventa quanto mai labile.
La rassegna si concluderà martedì 20 agosto con un’anteprima assoluta in Italia: si tratta di “Burning” (2018) di Lee Chang-dong, un intrigante dramma dell’anima che, nelle forme di un thriller, scava dentro le inquietudini e le ombre di un triangolo amoroso. Ieri e oggi, ricchezza e povertà, dovere e piacere: tutto è doppio, tutto può doppiamente ingannare gli occhi e soprattutto il cuore.