A Gioia derl colle un omaggio a Giovanni Testori e Luchino Visconti con 'La purezza e il compromesso'
Venerdì 14 febbraio a partire dalle ore 19:00 presso il Teatro Comunale Rossini di Gioia del Colle andrà in scena La purezza e il compromesso – Omaggio a Giovanni Testori e Luchino Visconti, secondo appuntamento di Next - laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo – edizione 2019/2020 realizzato da Regione Lombardia e AGIS lombarda in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, che porta in Puglia una selezione di spettacoli della nuova scena lombarda.
Scrittura scenica e regia di Paolo Trotti, lo spettacolo proposto dalla compagnia Teatro Linguaggicreativi vedrà in scena Stefano Annoni, Diego Paul Galtieri, Margherita Varricchio e Michele Costabile, aiuto regia Fiammetta Perugi, scene e costumi Francesca Biffi, con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro).
Prima dello spettacolo avremo modo di incontrare la prof.ssa Esther Celiberti per un approfondimento sullo spettacolo in scena e in particolare sulle figure di Giovanni Testori e Luchino Visconti. Seguirà un aperitivo con la Compagnia offerto da Ladisa Spa.
Note sullo spettacolo:
L’universo di Giovanni Testori incontra l’immaginario cinematografico di Luchino Visconti e diventa ispirazione per una storia nuova. Gli stessi personaggi che nelle loro opere abitavano la Milano del ‘59 sono qui protagonisti di una qualunque metropoli occidentale dei giorni nostri. I quattro attori danno vita a personaggi che vivono ai margini della città: uomini e donne, disperati, immigrati, prostitute, omosessuali, sportivi, operai, ognuno alla ricerca di una via d’uscita in grado di cambiare la propria esistenza. La speranza di arricchirsi attraverso la boxe e lo scontro tra fratelli a causa di una donna sono raccontati con disincanto in un dramma intenso, in cui passioni antiche e problemi moderni sono condotti a unità. La purezza ed il compromesso tratta il tema dell’addio. Addio al paese/nazione di provenienza; addio alla possibilità di vivere un amore; addio alla famiglia. Una concatenazione di separazioni e addii che partono dal bisogno di rimanere uniti. La madre dà il via a tutta la vicenda; Il femminile con la sua necessità di generare e preservare la vita, con il coraggio di lasciare una terra e il desiderio di vedere i figli rivalersi sulla povertà: la povertà e il desiderio di rivalsa su di essa, il fare di tutto per cambiare posizione sociale, anche farsi spaccare la faccia su un ring. È la rivincita contro il destino tanto sperata che non arriverà mai. Lo spettacolo parte dalla centralità del corpo come unico bene di valore/scambio/vendita che possiedono gli emigranti, i viaggiatori per necessità, i fuggiaschi. Una riflessione sul corpo come strumento di scambio, come strumento sonoro e come contenitore di qualcosa di molto fragile: l’essenza dell’essere e dichiararsi umani nonostante tutto e tutti. Dopo La nebbiosa di Pier Paolo Pasolini e I ragazzi del massacro di Giorgio Scerbanenco, con La purezza e il compromesso Paolo Trotti continua il viaggio attraverso gli autori che hanno raccontato la città ed i suoi mutamenti.
Note di drammaturgia e regia:
Nella costruzione dello spettacolo siamo partiti dagli eventi presenti in una delle prime scritture della sceneggiatura di Visconti, poi non girati, accaduti in Lucania: la morte sul lavoro del padre, la piaga del caporalato e la decisione della madre, a fronte di troppa miseria, di raggiungere il figlio maggiore già emigrato al nord. Ci siamo quindi trovati davanti ad un materiale aperto e capace di parlarci del nostro presente senza alcun tipo di retorica, che abbiamo trasformato in fatto e azione teatrale. Il motore attivo è la fuga, la necessità di compiere un viaggio, la ricerca di riscatto, di un approdo/meta/rifugio verso un luogo capace di contenere tanti corpi e tante voci diverse. Tanti suoni quanti sono quelli delle lingue parlate e dei colpi ricevuti e dati dai corpi nella foga della sopravvivenza. La purezza e il compromesso è una riflessione sull’emigrazione, sui territori lasciati svuotati, in balia dei potentati mafiosi - ogni genere di mafia, non necessariamente quella italiana-, sulle speranze e sull’accoglienza; temi che sono parte dei corsi e ricorsi storici di cui sono piene le fosse. Milano è l’Italia dei migranti dei nostri giorni che fuggono da guerre e schiavitù. Milano è solo un nome di una delle tante città europee in cui chi fugge spera di rifarsi una vita. E l’accoglienza riservata alla famiglia di Rocco è la stessa di quella riservata ai migranti oggi. La madre dà il via a tutta la vicenda; il femminile con la sua necessità di generare e preservare la vita, ed è qui che Visconti incontra Testori: la povertà e il desiderio di rivalsa su di essa, il fare di tutto per cambiare posizione sociale, anche farsi spaccare la faccia su un ring o farsi ingravidare dal ricco figlio di un industriale. È la rivincita contro il destino tanto sperata, ma che non arriverà mai. Il contesto in cui si muovono i cinque attori è quello delle periferie di fine anni 50; periferie tutte uguali nell’Italia post bellica; uomini e donne disperati, semplici, immigrati, prostitute, omosessuali, sportivi, che cercano una via d’uscita, la spaccata in grado di cambiare la loro vita, e nello stesso tempo, sono la classe operaia, sono gli inquilini dell’edilizia popolare, sono i figli di un’altra terra, approdati nella grande città attirati dalla possibilità di lavoro. Nel 1959 come oggi.
INFO E BOTTEGHINO:
Posto Unico: Intero 5 euro / Ridotto 4 euro
I biglietti sono in vendita presso il botteghino del Teatro Rossini il martedì dalle 10 alle 12, giovedì e sabato dalle 18 alle 20 e sul circuito Vivaticket.
080. 3484453
teatrorossinigioia@gmail.com