Nella camera delle meraviglie - Trio Candal
NELLA CAMERA DELLE MERAVIGLIE
TRIO CaNDal
Giuseppe Nese, flauto - Pierluigi Camicia, pianoforte - Marco Dalsass, violoncello
Musiche di Weber, Mendelsshon
Due grandi esponenti del Romanticismo tedesco, Carl Maria von Weber e Felix Mendelssohn-Bartholdy, vengono messi a confronto dal Trio Candal composto dal flautista Giuseppe Nese, dal violoncellista Marco Dalsass e dal pianista Pierluigi Camicia, tre musicisti con carriere concertistiche di una certa importanza. Il programma si apre con il Trio in op. 63 J. 250 di Carl Maria von Weber, punto più alto nella scarsa produzione cameristica dell’autore del Freischütz (Il franco cacciatore), la prima opera interamente cantata in tedesco e fieramente intrisa di spirito squisitamente germanico. Composto in quattro movimenti, il Trio op. 63 venne completato nell’estate del 1819. E il clima campagnolo, nel quale il musicista si ritrovò immerso in quel momento, risuona pienamente in una pagina dal sapore decisamente pastorale, come emerge dalla scrittura, radiosa e armoniosa. Lo spirito è quello del Divertimento mozartiano, dunque, lontano dai monumenti in ambito cameristico dello stesso Mozart, ma anche di Haydn e Beethoven, compositore, quest’ultimo, al quale Weber rimanda nell’apertura del secondo movimento, uno Scherzo che scivola dentro un valzer. Ma, come spiega bene Gioacchino Lanza Tomasi, è il terzo movimento, l’Andante, il nucleo centrale dell’intera composizione. Il pezzo, sottotitolato Schäfers Klage (Lamento del pastore), getta un’ombra di malinconia sull’intera creazione, che si apre in pieno clima romantico con un Allegro dal piglio molto controllato, mentre il Finale, ricco di analogie motiviche con il Freischütz, presenta soluzioni contrappuntistiche che rimandano al passato.
*Il concerto sarà preceduto dall’Opening della pianista Katerina Ukhatiuk