Al Redentore il reading musicale 'Il pane e le rose' per la rassegna 'Poesia e libertà'
Le parole come sfida, per la conquista della libertà e per sentirsi veramente appagati. Perché per sfamarsi davvero c’è bisogno di poesia. Ed è questo il senso del reading musicale «Il pane e le rose» in programma per il secondo appuntamento della rassegna «Poesia è Libertà» giovedì 10 settembre (ore 21) a Bari, nel Cortile dell’Opera Salesiana Redentore, per iniziativa di Carlo Bruni e Gioacchino De Padova, curatori del ciclo con l’associazione L’amoroso nell’ambito delle Arene Culturali promosse dall’assessorato alle Culture del Comune di Bari. Attraverso i versi di Jorge Luis Borges, Dino Campana, Pier Luigi Cappello, Vincenzo Consolo, Mariangela Gualtieri, Alda Merini, Anne Michaels, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Rainer Maria Rilke, José Saramago e Wislawa Szymborska, l’attrice Nunzia Antonino incontra i delicati intrecci sonori di Francesca Benetti, cantante che si accompagna con la chitarra e la tiorba.
Si narra che tra il 2845 e il 2768 a. C., Sargon, re dei Sumeri, rientrando da una spedizione militare, avesse portato con sé «piante di viti, di fichi ed arbusti di rosa» fino al delta del Tigri e dell’Eufrate. Ma già bassorilievi egizi mostrano fiori dalla forma di rosa, spostando ancora più indietro nel tempo il suo riconoscimento. E non c’è fiore che intrecci ogni campo dello scibile umano quanto la rosa. Stringente e tonica quando è rossa, lassativa e purgativa quando bianca, la rosa profuma e punge, si sgrana in un rosario e ordina i venti in cerchio. Collirio, sonnifero, spettro ed effige, ispira pittori, scrittori e sceglie la poesia come sua prediletta portavoce, interpretando la sintesi controversa dell’amore, capace di fiorire e di appassire, di ammaliare e ferire. Insomma, la rosa e la poesia sembrano nate per essere l’una veicolo dell’altra, anche come strumento d’impegno civile, se è vero che durante uno sciopero inglese dei lavoratori dell'industria tessile di Lawrence nel 1912 la rosa venne associata al pane. Ed è proprio da quest’accostamento che nasce il progetto «Il pane e le rose», un itinerario poetico destinato a sostenere, affinché la vita si possa considerare davvero vissuta, quanto non basti che sia sazio soltanto il corpo.
Prenotazioni al 353.4130148 o info.poesiaeliberta@gmail.com.