Le biografie di tre scrittrici dissidenti, in un libro presentato da Lorena Carbonara
Mercoledì 19 marzo alle ore 18, Lorena Carbonara presenta "Senza riserve. Geografie del contatto" (Progedit) alla Taverna del Maltese di Bari (via Nicolai, 67).
Quale è il filo conduttore che lega le geo-bio-grafie di tre figure dissidenti e s-confinanti “colorate”, quali le scrittrici-docenti-femministe-attiviste-lesbiche Audre Lorde, africana-americana, Gloria Anzaldúa, chicana, Paula Gunn Allen, nativa-americana? E quale peso hanno esercitato sul femminismo e la cultura transnazionali?
Intervengono Agnese Purgatorio, Paola Zaccaria e Annarita Taronna. L'incontro è organizzato dal Centro di Documentazione e Cultura delle Donne di Bari.
Il libro
Quale è il filo conduttore che lega le geo-bio-grafie di tre figure dissidenti e s-confinanti “colorate”, quali le scrittrici-docenti-femministe-attiviste-lesbiche Audre Lorde, africana-americana, Gloria Anzaldúa, chicana, Paula Gunn Allen, nativa-americana? E quale peso hanno esercitato sul femminismo e la cultura transnazionali?
Questo libro prova a rispondere a questi interrogativi attraverso la lettura-traduzione-interpretazione trasversale di tre saggi inediti in lingua italiana prodotti dalle autrici tra gli anni ’80 e ’90. L’analisi delle loro biografie ed elaborazioni teoriche sollecita il dibattito circa la creazione di una comunità di donne trans-etnica e trans-culturale, in quanto il loro pensiero non normativo spinge a de-ghettizzare le minoranze dalle riserve in cui erano state relegate, fino a s-confinare verso le nostre sponde mediterranee. La riflessione si colloca all’incrocio tra Queer Theory e pensiero radicale femminista “colorato”, sullo sfondo di un’America che l’autrice-traduttrice disegna come “alter-nativa”. Il punto d’arrivo, o meglio punto di sosta temporanea, di questo viaggio trans-disciplinare e comparatistico, è la consapevolezza dell’esistenza di margini, frontiere e confini situati all’esterno e all’interno di ogni individuo, soprattutto se “marginalizzato” tre volte: in quanto donna-colorata-lesbica.
La presa di coscienza della “riserva” che dimora dentro ognuno di noi – fatta di muri che vietano la libera circolazione dei sentimenti, oltre che di corpi ingabbiati in categorie identitarie fisse – porta la curatrice a schierarsi accanto alle voci “colorate” di Lorde, Anzaldúa e Allen e a creare una connessione creativa trans-atlantica e trans-culturale tra mondi in apparenza intraducibili.
L'autore
Gloria Anzaldúa (1942-2004): chicana, lesbica, femminista, tejana, scrittrice e critica letteraria. Nata nella Rio Grande Valley, al confine tra Messico e Stati Uniti, si fece portavoce delle scrittrici del terzo mondo, o scrittrici “colorate”, raccogliendo i loro lavori nell’antologia “This Bridge Called My Back” (1981). Delineata la teoria del mestizaje nel celebre “Borderlands/La Frontera” (1987), successivamente elaborò il concetto di nepantla, espresso in forma teorica raffinatissima in “This Bridge We Call Home” (2002).
Paula Gunn Allen (1939-2008): nativo-americana, lesbica, poeta, critica letteraria, attivista. Nata nella multi-etnica Cubero, nel New Mexico, diventò una figura di riferimento nel panorama dei Native American Studies statunitensi ed internazionali. Direttrice dei corsi di Native American e Ethnic Studies all‘università di Berkeley (California), scrisse opere poetiche, romanzi e saggi, tra cui il rinomato “The Sacred Hoop: Recovering the Feminine in American Indian Traditions” (1986) e “Off the Reservation: Reflections on Boundary-Busting Border-Crossing Loose Canons” (1998).
Audre Lorde (1934-1992): nera, lesbica, femminista, guerriera, poeta, madre. Nata a New York in una famiglia di immigrati caraibici, fu autrice prolifica e grande oratrice. Scrisse numerose raccolte di poesia e saggi, tra cui il noto “Sister Outsider” (1984) e l'auto-bio-mito-grafia “Zami. A New Spelling of My Name” (1982). È tuttora considerata una delle massime esponenti del pensiero femminista radicale nero.
Il curatore
Lorena Carbonara, laureata in Lingua e letteratura inglese, ha conseguito il Master in Studi culturali, comunicazione e cultura visuale nel 2006 e il Dottorato di ricerca in Teoria e prassi della traduzione presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro nel 2009. Attualmente è assegnista di ricerca in Lingue e letterature anglo-americane presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione della stessa Università, dove insegna anche lingua inglese. Dal 2004 si occupa di Women’s Studies, Native Studies, Translation Studies e Transatlantic American e Mediterranean Studies. È autrice di saggi sull’auto-etno-grafia nativo-americana apparsi su riviste e collettanee nazionali e internazionali.