'Se non sporca il mio pavimento, un mèlo' in scena al Teatro Kismet
Gloria Rosboch, insegnante 49enne trovata morta strangolata, il suo assassino, l’ex allievo Gabriele Defilippi, e il suo amante e complice Roberto Obert: sono loro i reali protagonisti dell’episodio, che in scena vengono presentati quasi fedelmente. Lo sforzo di Scarpinato, regista e drammaturgo, però, non è tanto quella di presentare una terribile storia di solitudine e di dolore, di voglia di amare e farsi amare, quanto quella di indagare, senza dare giudizi morali, il mondo adolescenziale con le sue fragilità, quel momento in cui si cerca il riconoscimento di sé e si crea un’identità, che facilmente può frantumarsi o degenerare.
Gioia Montefiori ha 47 anni, e? insegnante di sostegno in un istituto magistrale e vive con l’anziana madre nella casa di famiglia, (dove occupa ancora la sua stanza di bambina.) Alessio Benedetti e? uno studente di 17 anni, ha 12 profili su Facebook e sogna una societa? di servizi ad Antibes. Cosimo Comes e? un parrucchiere di 54 anni, ha un salone di bellezza chiamato “Armonya” e un cane di piccola taglia che fa sogni premonitori.
Sono i protagonisti di un me?lo di provincia dalle tinte fosche, una favola noir fatta di rimozioni fatali, bugie sapienti, specchi e umori cangianti; e soprattutto di fantasticherie, latitanze dalla realtà che durano il tempo di uno schianto.
“Lo spettacolo prende le mosse da un recente caso di cronaca nera italiana, il delitto Rosboch; una vicenda che mi ha impressionato, oltre che per l’intreccio, per la forza archetipica dei suoi personaggi. Mi sembro? subito, quando la prima volta ne lessi, che in quella provincia piemontese fatta di supermarket, tubi catodici e fughe nei social, si fosse incarnato bizzarramente, attraverso Gloria Rosboch e il suo giovane seduttore Gabriele Defilippi, il mito di Eco e Narciso.
La ninfa dannata da Afrodite ad amare non corrisposta fino alla consunzione delle carni e il giovinetto perduto nella propria immagine riflessa sono scolpiti da Ovidio nelle Metamorfosi, quello che Vittorio Sermonti definisce “il poema dell’adolescenza come esperienza della labilità e vulnerabilità dell’identità, mentre il tuo corpo non fa che cambiare, che cambiare te stesso sotto i tuoi stessi occhi. E tu non sai più chi sei”. Percorrendo senza prudenza i gradi di separazione tra Eco e Narciso, Gloria e Gabriele, Gioia e Alessio, mi piacerebbe raccontare di questo incastro nel limbo dell’adolescenza. Di quella cameretta dove le identità si offuscano, distorcono, tardano a sbocciare; perché a ciascuno di noi capita di farvi ritorno, prima o poi, e di avere di nuovo sedici anni, tanti sogni, e poco talento per la vita”.
Giuliano Scarpinato
SE NON SPORCA IL MIO PAVIMENTO
UN MÈLO
CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia
drammaturgia Giuliano Scarpinato, Gioia Salvatori
regia Giuliano Scarpinato
con Michele Degirolamo, Francesca Turrini, Gabriele Benedetti
in video Beatrice Schiros attrice
scene Diana Ciufo
video proiezioni Daniele Salaris
luci Danilo Facco
costumi Giovanna Stinga
visual setting Mario Cristofaro
make up Elisa Caserini
assistente alla regia Riccardo Rizzo
produzione Wanderlust Teatro progetto vincitore Odiolestate residenza produttiva Carrozzerie_n.o.t sostegno CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro Di Rifredi, Corsia Of - Centro di Creazione Contemporanea, Industria Scenica, ANGELO MAI altrove occupato
Se non sporca il mio pavimento trae le mosse da un fatto di cronaca nera: l’assassinio di Gloria Rosboch, insegnante 49enne sparita nel nulla a Castellamonte (To) il 13 gennaio 2016 e tempo dopo trovata morta, strangolata dall’ex allievo Gabriele Defilippi e dal suo amante e complice Roberto Obert. Una donna-bambina di mezza età che vive in casa con gli anziani genitori, un adolescente dalle 12 diverse identità facebookiane in grado di manipolare chiunque gli capiti a tiro e un parrucchiere di 54 anni dalla personalità labile sono i protagonisti dello spettacolo. Personaggi sospesi tra la realtà e la finzione, all’interno delle cui personalità Scarpinato scava senza sosta per giungere alle loro più intime radici. Ecco che il mito di Eco e Narciso, narrato nelle Metamorfosi di Ovidio, si sovrappone alla cronaca: un inaspettato cortocircuito, un limbo irreale in cui le personalità si offuscano e corpi e spazi si sovrappongono. Sullo sfondo di questo melò lapidario un mirabile dialogo di Heiner Müller, intitolato Pezzo di cuore, che abita lo spettacolo come tempo, ritmo o semplice allusione.
BOTTEGHINO:
intero 18 euro
ridotto* 15 euro
online** 12 euro
* per studenti under 26, over 65, soci Coop+1 accompagnatore, possessori di Carta Più Feltrinelli, abbonati alla stagione del Teatro Comunale di Bari, abbonati alla stagione della Fondazione Petruzzelli, Cral e associazioni convenzionate.
** su www.vivaticket.it
Biglietti acquistabili presso:
- Teatro Kismet, strada San Giorgio Martire 22/F
[tel. 080 579 76 67; dal lunedì al venerdì, ore 17.00-20.00]
- Infopoint turistico, Piazza del Ferrarese, 29
[tel. 080 524 2244; tutti i giorni, ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00]
- Cittadella degli artisti Molfetta, Via Bisceglie 775
[tel. 080 338 70 82; tutti i giorni tranne il lunedì, ore 17.00
-20.00]
- tutti i punti vendita Vivaticket, tra cui Box Office/La Feltrinelli Bari, con una maggiorazione sul costo del biglietto.
Info:
Teatro Kismet | strada San Giorgio Martire 22/F
080 579 76 67
botteghino@teatrokismet.it
www.teatridibari.it