Presentazione del volume “Storie schiette con dentro il mare” all' Istituto Penitenziario Minorile “N. Fornelli”
La lettura e le parole per intraprendere un viaggio, interiore prima di tutto, verso la libertà, alla scoperta di nuovi mondi fuori dalle mura del carcere.
È questo che si propone Caffè Ristretto, il laboratorio di scrittura creativa per detenuti del carcere maggiore "Rucci", che da tre anni si rivolge anche ai detenuti dell’Istituto Penitenziario Minorile "N. Fornelli", arrivato alla sesta edizione (salutato sempre con grande disponibilità da parte di entrambe le direzioni /amministrazioni penitenziarie).
A conclusione dei laboratori l’evento finale in programma l’11 settembre alle 15 nell’Istituto “N. Fornelli”, prevede la presentazione del libro “Storie schiette con dentro il mare”, una raccolta di riflessioni e poesie scritte dai detenuti che hanno partecipato al laboratorio di scrittura e ai workshop in cui si sono avvicendati scrittori e registi di fama. Il volume è curato dalla scrittrice e drammaturga Teresa Petruzzelli, ideatrice del progetto “Caffè ristretto”, in collaborazione con l’
Alla serata parteciperanno anche l’assessore alle Politiche giovanili e alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari, Paola Romano; il direttore della casa circondariale Valeria Pirè, e il direttore dell’Istituto penitenziario minorile Nicola Petruzzelli; l’attuale dirigente del CPIA Luigi Piliero e il dirigente del precedente anno scolastico Francesco Lorusso.
Ecco due poesie inserite nel libro:
Cumuli di nubi lasciano una giornata uggiosa.
La giornata che si sveglia,
l’odore del caffè.
Senti che qualcuno si avvicina
con faccia triste e ti si siede affianco.
La guardo e non sorride,
la mano che gli sfiora il viso.
Mi si abbraccia stretta.
È mia figlia:
“Che giornata splendida”
“Amo questo sole”
Guerre e carestie,
lunghi cammini per seguire la fede.
Occhi che guardano l’infedele.
Maree di popoli
fermi a subire;
segni indelebili da voler mostrare
affrontando l’impossibile.
Una frontiera pronta a respingere:
sono solo persone
chiedendo a Dio
preghiere d’ogni culto
la salvezza delle anime nei profondi abissi.
Caffè ristretto è un intervento educativo strutturato, coordinato e coerente per un percorso di osmosi culturale e artistica tra il dentro e il fuori. Un'agorà aperta al confronto, diretto e attivo, su temi e problematiche generati dalla letteratura. Finanziato anche quest'anno dall'Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Bari al CPIA I di Bari, il progetto ha l'obiettivo di creare percorsi e spazi culturali all'interno delle sedi carcerarie, supportare il percorso di crescita dei detenuti coniugando la proposta culturale con il benessere e la realizzazione personale dei detenuti, nel rispetto delle differenze di ciascuno.
Il progetto "Caffè ristretto" arrivato alla sesta edizione è continuamente alla ricerca di nuovi interlocutori sociali, che abbiano un ruolo attivo e “pedagogico”, inteso come cambiamento di una realtà sociale locale spesso stantia attanagliata dai luoghi comuni e dallo stigma. Di concerto con la programmazione scolastica penitenziaria i detenuti partecipano attivamente a laboratori, letture e sollecitazioni teatrali: percorsi tematici per veicolare valori di legalità, integrazione e relazione, in una sorta di viaggio immaginario fuori/dentro che è anche un viaggio fuori e dentro di sé.
“Caffè ristretto” vuole essere un intervento educativo strutturato, coordinato e coerente per un percorso di osmosi culturale e artistica tra il dentro e il fuori, che coinvolge docenti, scrittori, giornalisti, operatori culturali, artisti. Un’agorà aperta al confronto, diretto e attivo, su temi e problematiche generati dalla letteratura.