La compagnia Fibre Parallele in scena all’Abeliano
La compagnia Fibre Parallele compie dieci anni di attività artistica e festeggia con i Teatri di Bari, dando l’occasione al pubblico di apprezzare tutti i suoi spettacoli in una lungo focus, diviso tra Kismet e Abeliano, che inizierà martedì 12 gennaio per terminare il 24 gennaio. Da Mangiami l’anima e poi sputala a Lo splendore dei supplizi la due settimane Fibre Parallele sarà un viaggio alla scoperta della crescita e dei cambiamenti della compagnia barese.
Si comincia quindi martedì 12 e mercoledì 13 gennaio, alle 21.00 all’Abeliano, con Mangiami l’anima e poi sputala, ispirato dal romanzo omonimo di Giovanna Furio, di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo.
LO SPETTACOLO
Qui la donna, il femminile, avanza lentamente fino a rivelare il suo volto. L’uomo, il maschile, è appeso a un grande crocifisso, immobile, capelli lunghi e panno bianco. Aspetta. La preghiera di redenzione che innalza la donna fa compiere il miracolo inatteso: Cristo muove la sua testa fino a incontrare lo sguardo della disperata. Questo incontro, questo cortocircuito genera un’esplosione e una deframmentazione del concetto d’amore e di religione, di anima e di corpo, che si fronteggiano e si fondono in una grottesca storia d’amore e di purificazione. Cristo, uomo tra gli uomini, un extracomunitario del sentimento, offre il suo amore al grado zero, terreno, cioè il più semplice, ma incontra le resistenze e le barricate messe in piedi dalla donna, vincolata da una spiritualità dogmatica e restrittiva. Il racconto della storia, alterna estetica e comicità in un’atmosfera apparentemente ridanciana, ma in realtà cupa e tragica. A sugellare il tutto c’è una sorta di formulario del kitsch, che domina il senso religioso del sud, tra altarini-museo e riti personali, trasformando la scena in una discarica religiosa.