Al Teatro Radar con 'Virivì - La donna albero' in scena nel week-end a Monopoli
Un cunto siciliano che racconta la metamorfosi e la resistenza, completando simbolicamente il dittico a tema della Compagnia Casa del Contemporaneo iniziato con La donna pesce/Le funambole. Sabato 22 gennaio alle ore 21 e domenica 23 gennaio alle ore 18 va in scena al Teatro Radar di Monopoli Virivì – La donna albero, spettacolo teatrale ispirato da un racconto del compianto scrittore Andrea Camilleri.
Sul palcoscenico Luca Iervolino, Antonella Romano e Rosario Sparno (che cura anche la regia dello spettacolo), per far scoprire al pubblico una storia sulla forza straordinaria di una donna che si fa albero, che mette radici nella terra pur di generare una nuova vita, ambientata nella Sicilia di metà Novecento. Nuovo appuntamento della Stagione 2021.22 al Radar, a cura di Teresa Ludovico per Teatri di Bari.
Biglietti a partire da 22 euro, disponibili al botteghino del teatro (via Magenta 71, Monopoli) e sul circuito online Vivaticket.com. E per chi possiede la cashback card di Teatri di Bari, riavrà il 3% del prezzo d'acquisto di biglietti e abbonamenti, oltre a cashback su migliaia di esercizi convenzionati al circuito myWorld. È possibile iscriversi sul sito myworld.com e scaricare l'app myWorld Benefits (disponibile negli store Ios e Android).
Per informazioni si può inviare una mail a info@teatroradar.it o chiamare il numero 335 756 47 88. Maggiori dettagli sulla Stagione 2021.22 e il botteghino sul sito www.teatridibari.it.
Di seguito la scheda dello spettacolo
SCHEDA SPETTACOLO
Casa del Contemporaneo
VIRIVÌ LA DONNA ALBERO
da un racconto di Andrea Camilleri
cast Luca Iervolino, Antonella Romano, Rosario Sparno
costumi Alessandra Gaudioso
disegno luci Simone Picardi
regia e adattamento Rosario Sparno
video Maker Pietro Di Francesco
foto Vincenzo Broccoli.
Si ringraziano Sara Lupoli e Massimo Cordovani
“VIRIVI’” racconta una storia che affonda le proprie parole nel mito.
Una moltitudine di personaggi e di destini prendono vita sul palco per consacrare la nascita di un cunto d’amore e di violenza, ambientato nella Sicilia di metà novecento. Dove i treni passano lenti e in ritardo e il fascismo detta le sue leggi senza giustizia. In questa moltitudine di voci se ne fa largo una che chiede di essere madre.
Minica e Nino vorrebbero avere un figlio. Ma quando sembra che il loro desiderio si sta per avverare ecco che interviene la “storia”, quella con la s minuscola che fa da eco a quella con la S maiuscola fatta di soprusi e ingiustizie. Il desiderio di trasforma in muta disperazione. Un racconto sulla metamorfosi e sulla resistenza. Un Cunto siciliano sulla forza straordinaria di una donna che si fa albero, che mette radici nella terra pur di generare una nuova vita.
Sul palco tre narratori, figure mitiche, viaggiatori che si raccontano una storia in attesa che il treno parta e che il rito del teatro abbia inizio. Perché se si sa aspettare, il teatro arriva. E quando arriva…viri vi!
Voglio che pigli l’accetta
E pirchì?
Di arboli senza frutti sinni fa ligna.
“Virivì” con “La donna pesce/Le funambole” completa un dittico sulla metamorfosi. Due spettacoli tratti dalle opere del maestro Andrea Camilleri.