Il Venerdì Santo alla scoperta delle Edicole della Passione
Il circolo Acli Dalfino organizza per VENERDì 3 APRILE 2015 (VENERDI’ SANTO) una visita guidata con itinerario delle Edicole della Passione sarà possibile vedere Edicole in cui è rappresentata la Passione di Ns. Signore Gesù Cristo e nel corso della visita guidata saranno narrati brani e lette poesie di autori baresi relativi alla Passione di Cristo.
A termine si andrà incontro alla PROCESSIONE DEI misteri, quest’anno escono “le Vendeluse”, i Misteri di San Gregorio.
Partenza h. 18,00 da p.zza Cattedrale n. 28.Per informazioni telefax: 080 5210355.
La processione dei Misteri a Bari Vecchia
Il Venerdì Santo è il giorno in cui si rievoca la Passione e la morte di nostro signore Gesù Cristo, giorno che richiede il digiuno totale o l’astinenza da cibi a base di carne. Nello stesso giorno esce, per le vie della Città, la processione dei “Misteri” a cura di due Confraternite che si avvicendano ad anni alterni. Queste, custodi dei “Misteri”, sono quella di “Santa Teresa dei Maschi” originaria della Chiesa della “Vallisa”, e quella di “S. Gregorio”. I primi risalgono alla confraternita della “Purificazione”, ed uscirono per la prima volta nel 1583. Sono nove statue di cui la più antica, quella di “S. Pietro con il gallo”, risale al 1600. L’iniziativa nata sotto il dominio spagnolo, piacque molto ai Baresi, e agli inizi dell’800 nacque un nuovo gruppo di portatori dei “Misteri” quelli di S. Gregorio (in origine custoditi nella Chiesa di S. Pietro, zona S. Pietro vicino al porto). Una volta completato il numero delle statue, anche questi cominciarono ad uscire il Venerdì Santo, contemporaneamente a quelli della Vallisa . Le due processioni si incontravano durante il percorso e i portatori si insultavano a vicenda perché ognuno era orgoglioso di portare le proprie statue. Il tutto terminò nel 1825, quando l’allora Arcivescovo di Bari, B. Clary impose che la due processioni dovevano uscire ad anni alterni, ma ciò aumentò invece di diminuire, la rivalità fra le due confraternite. Infatti, nell’anno in cui toccava a quelli della Vallisa, i portatori dell’altra confraternita lanciavano sentenze del tipo: “Addiefete che acquanne assite chiove e fasce na’ tembeste” (voglia Dio che quando uscite piova e faccia tempesta). Se per pura combinazione accadeva che piovesse: apriti cielo! Si cantava vittoria con frasi come: “Si viste, Criste jè grande” (hai visto, Cristo è grande). Da qui il detto “Le Sande chiangia minue” (il pianto con le lacrime a mandorla o pianto di un bambino). I Misteri popolarmente detti “le Chiangia minue” escono negli anni pari. Viceversa, quando uscivano quelli della confraternita di S. Gregorio, i portatori dell’opposta fazione non erano da meno, e anch’essi inveivano dicendo: “Addiefete che quanne assite ammenue ù vinde e fasce nà tromba d’aria”. Se si alzava un po’ di vento, anche in questo caso si cantava vittoria:”Si viste, Criste jè giuste” (hai visto , Cristo è giusto) da cui il detto “Le Sande vendeluse”. I Misteri popolarmente detti “VENDELUSE” escono negli anni dispari ed il corrente 2015 è un anno dispari. Il passaggio dei “Misteri” nei vicoli della città Vecchia suscita ancora oggi, particolare emozione, specie al transito della Madonna Addolorata, quando tutti i sottani e i bassi si aprono, invitandola ad entrare, tutti partecipi del suo dolore. Molti sono i pianti ed i lamenti che si trasformano in vere preghiere:”Ah, Madonne me’, tu che si perse ù figge tu, e sa ce cose jè ù delore de na mamme, salva a cudde figghie che da cingue mise n- grosce jiende ò core mi, e liveme la spada do core mì. Salve, salve”. Questa preghiera è di una mamma il cui figlio stava attraversando un brutto momento.
Le statue dei “Misteri” sono portate a spalla dai portatori chiamati “pasquali”. La devozione popolare è così sentita, che molti sono i bambini che, per volontà dei genitori molto legati alla tradizione, si vestono alla stregua delle figure della Passione e, quindi, si vedono piccoli Gesù bambini che portano la croce, bambine con gli stessi abiti dell’Addolorata, al seguito della processione che dura ininterrottamente fino a sera. Sempre il Venerdì Santo, grande e silenziosa è la celebrazione del bacio della Croce che si svolge in Cattedrale nel silenzio più assoluto.
Il Sabato Santo alle dieci di sera, si celebra la grande Veglia Pasquale durante la quale avviene la cerimonia dell’accensione del cero, simbolo della luce di Cristo e guida di fede.
Michele Fanelli