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Studenti fuori sede, quanto costa affittare una doppia o una singola a Bari

ll costo per vivere un anno da studente fuori sede è compreso tra i 10.000 € fino a oltre 15.000 €. Quello su cui si può tentare di risparmiare è il costo di vitto e alloggio: ecco come scegliere la stanza giusta senza farsi truffare

Sono circa 600 mila i giovani che frequentano l'università  a Bari lontano dalla propria città: un esercito di studenti fuori sede che riempie e anima la città. Per moltissimi è la prima volta fuori casa, un momento importante, a volte quanto i corsi che si seguono in aula: si imparano le prime difficoltà di organizzazione della propria vita e del proprio portafogli, anche grazie all'aiuto delle famiglie. 

Quanto costa mantenere un figlio fuorisede?

Se esiste la possibilità di trovare degli impieghi part-time per contribuire alle spese, nella maggior parte dei casi le spese relative all’affitto, all’acquisto dei libri, alle tasse universitarie e alle altre provvigioni sono fuori portata.

Il costo per vivere un anno da studente fuori sede è compreso tra i 10.000 € fino a oltre 15.000 €.

Studenti fuori sede: le 5 App salvavita 

Se le tasse universitarie dipendono dall’area geografica e dalla fascia di reddito, così come per il costo dei libri, il saldo varia molto a seconda della facoltà. Quello su cui si può (tentare) risparmiare è il costo di vitto e alloggio.

Quanto costano le stanze in affitto a Bari

Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it , i prezzi degli appartamenti in affitto sono aumentati per tre anni di fila. Per una camera singola si spendono mediamente 416 euro al mese, il 9% in più in confronto a tre anni fa.

Bari è la città in cui si deve mettere in conto la cifra media di 350 euro euro mensili richiesti mediamente per una singola, mentre per la locazione di un posto letto in doppia la spesa media è di 300 euro.

Studenti fuori sede: come muoversi in città

Bari insieme a Catania e Palermo risulta essere una delle più economiche.

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Sempre Immobiliare.it ha raccolto cinque suggerimenti che possono aiutare i proprietari a trovare un affittuario, ma anche le richieste minime che uno studente fuori sede può richiedere.

  1. Ogni stanza deve essere ‘autosufficiente’. A prescindere dal numero di stanze, singole o doppie che siano, ogni camera andrebbe dotata di tutti i mobili necessari a renderla autonoma e autosufficiente per chi la vive. Questo implica la presenza di armadi, comodini e scrivanie in base al numero dei posti letto in stanza. In una camera doppia, ad esempio, gli inquilini avranno bisogno, oltre a letti e armadi separati, di due scrivanie diverse in cui studiare liberamente, piuttosto che dover occupare gli spazi comuni con libri e appunti.
  2. Gli spazi comuni devono essere belli e confortevoli. Sono finiti i tempi in cui gli appartamenti per studenti potevano essere ammobiliati con gli scarti di altre abitazioni, spesso malridotti e antiquati. Oggi i fuori sede sono più esigenti e apprezzano maggiormente le case arredate con gusto e dotate di ogni confort. È importante che il mobilio sia quindi nuovo o comunque ben tenuto e non risulti un’accozzaglia di stili. 
    Anche gli elettrodomestici meritano attenzione: proporre immobili dotati di tutti i dispositivi con una classe energetica elevata consente anche di garantire un notevole risparmio sulle bollette dell’elettricità, aspetto sempre più tenuto in considerazione. Inoltre è importante fornire tutto ciò che serve a una vita confortevole per chi arriva da fuori; se lavastoviglie e microonde possono essere considerati dei benefit, la lavatrice e una connessione internet veloce sono irrinunciabili nella vita di un fuori sede. Quando l’appartamento prevede più inquilini, infine, è giusto organizzare bagni e cucine in modo tale da lasciare a ognuno lo spazio necessario alle proprie cose, con più sportelli, mensole e pensili.
  3. Contratti e scelta degli inquilini. Il canone concordato rappresenta ormai la soluzione più gettonata nel caso degli affitti a studenti fuori sede: questo agevola sia il proprietario, grazie a una pressione fiscale ridotta, sia gli studenti, garantendo loro una cifra equa e predefinita per legge. Dopo aver scelto il primo inquilino, in caso di immobili con più di un posto letto, sarebbe opportuno coinvolgere anche lui nella selezione delle altre persone con cui dovrà condividere l’appartamento. Questo potrebbe garantire una convivenza meno problematica e un grado di soddisfazione maggiore nei propri affittuari che, probabilmente, rimarranno più a lungo in casa evitando turnover troppo elevati.
  4. L’annuncio. Sia che si decida di affittare la casa in autonomia sia che ci si affidi a un agente professionista, è molto importante che l’annuncio sia presente sui principali portali online e che sia ben curato. A partire dalle foto: secondo un’analisi di Immobiliare.it gli annunci con foto di alta qualità ricevono il 35% di visite in più rispetto agli altri. Inoltre sarebbe opportuno non aspettare settembre per la pubblicazione dell’annuncio, visto che il 70% delle ricerche di stanze è effettuato tra luglio e agosto. Considerando infine che gli studenti fuori sede, se matricole, non conoscono spesso la città dell’ateneo che hanno scelto, diventa fondamentale indicare nell’annuncio la presenza di servizi nelle vicinanze della casa, di mezzi pubblici, supermercati e palestre.
  5. In armonia con il condominio. Se l’appartamento è inserito all’interno di un condominio, è importante che gli studenti vivano bene anche con gli altri inquilini dello stabile. Per questo sarebbe opportuno preparare una sintesi da lasciare ai propri affittuari che riassuma le principali regole del palazzo, dagli orari di silenzio alla presenza di animali, dalla raccolta differenziata all’uso degli spazi comuni. In questo modo, con studenti attenti e rispettosi delle regole, nello stabile gli altri inquilini si sentiranno più sereni nell’ospitare giovani universitari.

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