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Venerdì, 19 Aprile 2024
Green Murat

Greenpeace propone un “solar quiz” anche a Bari

Come combattere i cambiamenti climatici con un occhio al risparmio?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

I volontari di Greenpeace hanno organizzato sabato scorso un'attività di sensibilizzazione in 19 città italiane, invitando i cittadini a partecipare a un “solar quiz”, un modo divertente per testare il grado di conoscenza sul mondo dell'energia solare e degli energy citizen, ovvero chi produce in casa almeno parte dell’energia che consuma. I volontari dell’organizzazione ambientalista hanno inoltre distribuito una guida realizzata in collaborazione con Italia Solare, con informazioni pratiche su come diventare proprio un energy citizen. Dal costo dei pannelli al loro smaltimento, dalla possibilità di utilizzare energia di notte a come installare il fotovoltaico in condominio, in questa guida Greenpeace e Italia Solare hanno raccolto soluzioni e risposte a tutte le domande più frequenti sull’energia solare. A BARI i banchetti di Greenpeace erano presenti in Via Argiro angolo Corso Vittorio Emanuele e la partecipazione è stata molto alta, così come la preparazione dei cittadini che hanno deciso di "affrontare" le domande di Greenpeace. «Il Pianeta si sta scaldando a ritmi insostenibili, e gli eventi meteorologici estremi sempre più forti e frequenti ce lo ricordano tragicamente», dichiara Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. «Enormi sono le responsabilità di governi e grandi aziende, ma ognuno di noi può e deve fare qualcosa per contribuire a cambiare l’attuale modello energetico, che ci tiene vincolati ad energie inquinati e costose. Ogni cittadino può installare il proprio impianto fotovoltaico, fare efficienza energetica, oppure diventare membro di una cooperativa 100% rinnovabile. L’energia solare, inoltre, non fa bene solamente alla salute del Pianeta, ma conviene anche economicamente, visto che dopo aver ammortizzato l’investimento iniziale è possibile avere energia “gratuita” per almeno 15 anni», conclude Iacoboni.

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