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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Inquinamento Cala Corvino, Cippone: "Ci preoccupa ma non è grave"

Dopo l'ennesimo episodio di stamattina relativo alla presenza di liquido nero nei pressi delle acque di Cala Corvino a Monopoli, abbiamo sentito uno dei rappresentanti del Comitato per la tutela delle coste di Cala Corvino Donato Cippone. Ecco il suo quadro della situazione

Ormai da un paio di settimane, tiene banco a Monopoli la vicenda relativa alla presenza nelle acque antistanti le coste di Cala Corvino di una macchia nera e maleodorante. Nonostante il fenomeno sia iniziato alla fine di luglio, i rilevamenti effettuati dall'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell'Ambiente, non hanno ancora fornito i risultati. I giorni passano e, nel frattempo, le 'manifestazioni' del liquido nero nelle acque, solitamente cristalline, della costa monopolitana, si ripetono: sia ieri, infatti, che questa mattina la chiazza scura si è riproposta nella zona facendo risalire nuovamente l'eco dell'allarme.

Per provare a sollecitare l'Arpa nell'identificazione delle cause e nella fornitura dei risultati dei prelievi, Donato Cippone, membro del neonato Comitato per la tutela delle coste di Cala Corvino, ha provato a 'diffondere il verbo' per non far calare l'attenzione sulla vicenda. Noi abbiamo accolto il suo invito e lo abbiamo ascoltato per farci fare un quadro della situazione: "Tutto inizia nella mattinata del 27 luglio quando alcuni ragazzi, arrivati con le canoe nelle vicinanze di Cala Corvino, lanciano un allarme sostenendo che presso la Grotte delle Vergini stia fuoriuscendo del liquido di colore nero. Io e altri bagnanti siamo andati a verificare trovando uno zampillo a fior d'acqua all'interno della grotta dal quale fuoriesce questo liquido nero. L'aria all'interno della grotta era irrespirabile. In circa 20 minuti l'intero specchio antistante la Grotta delle Vergini, notoriamente cristallino, era diventato completamente scuro. A quel punto allertiamo la Guardia Costiera che, arrivata sul luogo e constatata la gravità del danno, richiede gli esami sul luogo dell'Arpa. Le verifiche effettuate dall'ente, però, danno esito negativo e la balneazione resta possibile, probabilmente a causa del ritardo del loro arrivo che ha permesso al liquido in questione di diluirsi. Questo ci ha spinto a formare un comitato in tale data, denominato Comitato per la tutela delle coste di Cala Corvino, al fine di capire meglio e prima possibile i perché di questa vicenda. L'allarme rientra e per qualche giorno queste fuoriuscite si arrestano ma nella mattinata del 4 agosto il fenomeno si ripresenta. Viene rilanciato l'allarme ma questa volta, a differenza della prima, alcuni tecnici dell'Arpa giungono sul posto dopo pochi minuti effettuando i prelievi durante lo sversamento stesso. Da quella data, siamo ancora in attesa di conoscere la natura del liquido in questione e il suo effetto visto che i risultati non ci sono stati ancora forniti. Oltretutto, ieri e questa mattina si sono verificati nuovamente questi versamenti di liquido nero in mare".
"Il nostro Comitato - seguita Cippone - è stato all'Arpa e ha parlato con i loro tecnici ma non siamo ancora riusciti a carpire nessun tipo di risultato o impressione, nonostante ormai dovrebbero essere in grado di dirci cos'è questo liquido nero e maleodorante. Quello che posso dire è che, prendendo spunto da quanto riferitomi ieri da un sottufficiale della Capitaneria di Porto, grande esperto di navigazione, pare che questo liquido sia una mistura di lubrificanti. Noi siamo piuttosto preoccupati perché, ovviamente, i bagnanti qui sono sempre tantissimi e nel caso ci fosse qualche elemento tossico la situazione sarebbe grave considerando anche che ci sono molti bambini. Ci consola il fatto che la balneazione non è stata vietata e questo ci fa presumere che non ci siano elementi tossici e, quindi, la situazione non dovrebbe essere grave".

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