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Discarica di Conversano, rischio inquinamento: sequestrati tre pozzi vicini all'impianto

Sigilli dei carabinieri del Noe su disposizione della Procura di Bari:"Concreto ed attuale pericolo di contaminazione delle falde acquifere e dei terreni coltivati"

Tre pozzi vicini alla discarica di contrada Martucci a Conversano sono stati posti sotto sequestro dai carabinieri del Noe e della sezione di polizia giudiziaria della Guardia Costiera. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Bari che già qualche mese fa ha posto i sigilli all'impianto, aprendo un'inchiesta in cui risultano indagate 11 persone per presunte irregolarità nella costruzione della discarica e nella gestione dello smaltimento dei rifiuti.

"Le analisi effettuate - si legge in una nota della Procura - hanno evidenziato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione per quanto riguarda il ferro, il manganese ed il piombo" in violazione del decreto legislativo 152/2006 sulla gestione dei rifiutì. Secondo gli inquirenti baresi, il sequestro dei pozzi Laera, P2 e Fillom Valle si è reso necessario in quanto "sussiste un concreto ed attuale pericolo di contaminazione delle falde acquifere e dei terreni coltivati che ivi insistono".

"E' stata altresì riscontrata - si legge ancora nella nota - anche un'elevata presenza di nitrati non dipendenti dall'agricoltura, ma di origine antropica avuto riguardo al percolato proveniente dalla discarica per l'ossidazione delle elevate concentrazioni di ammoniaca". La discarica che avrebbe causato la contaminazione è sotto sequestro, senza facoltà d'uso, dall'aprile scorso. Secondo l'ipotesi della Procura le pareti di contenimento della vasche che ospitano i rifiuti non sarebbero coibentate con l'argilla e questo avrebbe creato pericoli di infiltrazioni nel sottosuolo.

IL COMMENTO DI LEGAMBIENTE - «Alla luce del sequestro dei tre pozzi Laera, P2 e Fillom Valle disposto dalla Procura di Bari sembra oggi quanto mai concreto ed attuale il rischio di una contaminazione della falda acquifera e dei terreni coltivati che insistono in Contrada Martucci. Siamo fortemente preoccupati per le possibili conseguenze negative sulla salute umana e sulla filiera agroalimentare, senza contare i relativi danni per l’economia locale» dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, all’indomani dell’operazione dei carabinieri del Noe.  

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