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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Malasanità a Roma: Italia Garantista anticipa le sette domande che sanno oggetto dell'interrogazione parlamentare al ministro della salute renato balduzzi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

 

Pres. Mov. Naz. "Italia Garantista"

On. Pierpaolo Zaccai

 

 

Oltre due milioni di persone al mondo assumono sistematicamente Olanzapina, un farmaco immesso nel mercato nel 1996 con il nome commerciale di Zyprexa. Questo psicofarmaco neurolettico, è molto utilizzato in psichiatria, nonostante i suoi effetti collaterali che gli hanno fatto guadagnare l'epiteto di killer; infatti alcune inchieste partite proprio dagli Stati Uniti rappresentano i gravissimi effetti collaterali, come quelli denunciati dall'Associazione per il Diabete Americana che ha bocciato lo Zyprexa perchè sarebbe il farmaco psichiatrico più a rischio in assoluto di causare il diabete.

La casa produttrice del farmaco Eli Lilly avrebbe negli anni cercato di occultare tutte le ricerche che dimostrano i danni causati dall'Olanzapina, questo per non rinunciare agli oltre 4 miliardi di dollari annui frutto della vendita di Zyprexa.

Secondo un articolo del New York Times del 2006, la "Eli Lilly" avrebbe condotto un decennale sforzo di minimizzare i rischi alla salute di Zyprexa, nascondendo centinaia di documenti interni e messaggi di posta elettronica noti al top management aziendale; questi dati si sono conosciuti grazie all'esito delle azioni legali condotte contro la Lilly. I documenti sono stati inviati ad una serie di giornalisti da un avvocato difensore di pazienti vittime del farmaco. La Eli Lilly ha presentato un ordine di protezione per fermare la diffusione dei documenti sullo Zyprexa sostenendo che essi, "non sono appropriati per il pubblico", chiedendo di far rimuovere gli stessi dai siti che li avevano esposti.

 

Il caso è tornato di forte attualità nei giorni scorsi anche in Italia, il farmaco incriminato verrebbe somministrato in dosi massicce a pazienti minori nell'ospedale di neuropsichiatria infantile di Roma di Via Sabelli. La denuncia dell'uso-abuso del farmaco è stata fatta dal prof. Giulio Bigotti

 

Prof. Giulio Bigotti

medico chirurgo specialista in anatomia patologica ed oncologia nonché docente di anatomia ed istologia patologica all'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove attualmente presta la sua opera professionale, passato alle cronache per le sue coraggiose battaglie (tutte vinte) contro la malasanità ed i baronati romani, ai margini di una storia incredibile nella quale è rimasta vittima proprio la figlia minorenne, che nonostante fosse una brillante studentessa in uno dei più prestigiosi licei americani di Roma, è stata ricoverata e da subito bombardata con dosi massicce del temibile ZYPREXA nell'ospedale psichiatrico di Via Sabelli per un supposto, ma indimostrato, tentativo di suicidio. La Magistratura, ha aperto un fascicolo di inchiesta per far luce sulla vicenda, la denuncia penale del prof. Giulio BIGOTTI è seguita dall'avv. Domenico STAMATO.

 

 

V. Pres. Italia Garantista Avv. Domenico Stamato

Sulla delicata questione, è intervenuto anche il Movimento "Italia Garantista" chiedendo un'attenta verifica dei casi del ricorso al farmaco e preannunciato una serie di interrogazioni parlamentari ed alla Regione Lazio circa le modalità denunciate di somministrazione farmaco incriminato.

Il Pres. di ITALIA GARANTISTA , afferma: " In questi casi, più che mai, la politica deve riappropriarsi del proprio ruolo e chiedere la verifica dei livelli di prestazione sanitaria erogati dalle strutture psichiatriche dedicate ai minori nella Regione Lazio ed in tutto il territorio nazionale dal Servizio Sanitario Nazionale e di verificare, inoltre, le effettive modalità di somministrazione di psicofarmaci a carico di minori, e, in particolare, l'entità dell'uso (in percentuale) sui pazienti ricoverati e la quantità media, su di essi somministrata, del temibile Zyprexa. Inoltre, si deve procedere alla verifica del rispetto da parte dei sanitari di una corretta informazione (consenso informato) ai genitori sul tipo di farmaco somministrato ai propri figli e, soprattutto, sullo Zyprexa e se sia effettivamente possibile, in tempi ristrettissimi, il cambiamento delle condizioni psicofisiche di un paziente da sano a "psicotico" come appare sia accaduto nel caso in esame.

 

Pres. Dip. Sicurezza Italia Garantista Domenico Marigliano

"Italia Garantista preannuncia, sin d'ora, una interrogazione parlamentare al Ministro della Salute in quanto ritengo che il problema rivesta interesse nazionale; inoltre il Movimento vicino ai cittadini chiederà idonee risposte al Presidente della Regione Lazio Renata Polverini sul funzionamento degli Ospedali laziali di neuropsichiatria infantile e sull'uso che in essi si fa del temibile psicofarmaco "Zyprexa" oltreché dei costi sostenuti dal S.S.N. per la sua somministrazione.

Sarebbe un vero scandalo scoprire il ricorso ad un uso improprio di denaro pubblico per l'acquisto, in un momento di evidenti tagli alla spesa sanitaria, di un farmaco, dal costo elevato, definito "killer" dal New York Times per somministrarlo a minori rispetto ai quali è assolutamente controindicato l'uso."

Proprio al fine di conoscere gli inquietanti contorni di questa vicenda ITALIA GARANTISTA preannuncia il tenore dei 7 quesiti di cui anticipa il tenore:

1) Qual è il nome del Medico che ha permesso la somministrazione di dosi massicce ed "off label" del temibile psicofarmaco ZYPREXA alla (studentessa modello) figlia del Prof. Giulio Bigotti ?

2) Per quante settimane o mesi è stato somministrato questo terribile psicofarmaco alla figlia del Prof. Giulio Bigotti ?

3) Chi ha richiesto un T.S.O. al Tribunale per i minorenni e perché?

4) Perché ed in virtù di quali poteri il Tribunale per i Minorenni di Roma avrebbe autorizzato il T.S.O. ed il successivo ricovero coatto, in pendenza della potestà genitoriale contro la volontà paterna ma in assenza dei presupposti della indifferibile urgenza e dell' imminente pericolo di vita per la giovane ragazza?

5) Le Istituzioni coinvolte hanno rispettato l'art. 32 Cost. ovvero il diritto di cura scelto per la minore ovvero si è perpetrata una palese violazione di diritti umani costituzionalmente protetti?

6) Perché la Neuropsichiatria di Via Sabelli somministra "off label" Zyprexa chiedendone il rimborso al S.S.N. se proprio l'AIFA esprime parere contrario al suo utilizzo su minori ?

7) A quanto ammonta il costo sostenuto dal S.S.N. per il rimborso di questo farmaco utilizzato su minori ricoverati presso la Neuropsichiatria di Via Sabelli ed in altre strutture pubbliche sempre dedicate alla cura dei Minori?

 

 

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