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La Puglia celebra la Liberazione, Emiliano: "Non è data desueta. Il fantasma dell'inumano può tornare"

Il governatore: "Vogliamo continuare ostinatamente ad essere sentinelle, magari a vedere quello che non c’è o non c’è ancora, quello che non si è ancora pienamente realizzato"

“Quello che celebriamo oggi è un 25 Aprile un po’ particolare, senza una piazza fisica e tuttavia questa giornata assume un significato ancora più profondo perché segna in qualche modo anche per noi un giorno simbolico di ricostruzione": lo ha detto il governatore della Puglia celebrando la Liberazione d'Italia in un anniversario funestato dall'emergenza coronavirus.

"Il 25 Aprile del 1945  - aggiunge Emiliano -gli uomini tornarono finalmente ad essere uomini. Ritrovarono un’umanità individuale e collettiva che avevano perduto a causa della guerra, della barbarie e della violenza nazi-fascista. Uomini e donne 'scelsero' da che parte stare: da una parte la dittatura, i treni per Auschwitz, le leggi razziali e dall’altra l’umanità, la dignità, la libertà e la democrazia. Uomini e donne “scelsero” di mettere in gioco le proprie vite in nome di quei valori che oggi sono scritti nella nostra Carta Costituzionale. Furono quei ragazzi di allora a saper vedere per loro e per chi sarebbe venuto dopo una libertà che ancora non c’era".

"Quel senso di liberazione, quell’affrancamento dal fascismo e dalla guerra - prosegue - richiede oggi da parte nostra azioni coerenti che continuino a mantenerlo in salute giorno dopo giorno. Ecco perché il 25 Aprile non è una data desueta, come qualcuno vuole farci credere. Il fantasma dell’inumano può tornare, sotto altre forme, ad abitare le nostre vite, a soffocare la bella politica, a infettare la nostra socialità. Noi, invece, vogliamo continuare ostinatamente ad essere sentinelle, magari a vedere quello che non c’è o non c’è ancora, quello che non si è ancora pienamente realizzato. Continueremo, ostinatamente, a costruire giorno per giorno la nostra Liberazione. In questa stagione non facile noi, come fecero i partigiani, guardiamo avanti nella certezza che da qualsiasi oscurità usciremo liberi”.

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