Acquedotto pugliese, Amati: "No a scontri politici, danneggiano l'azienda"
L'assessore alle Opere Pubbliche replica alle polemiche sollevate dell'opposizione dopo il licenziamento di Monteforte: "Gli scontri politici possono danneggiare Aqp sui mercati"
A qualche giorno dal licenziamento di Ivo Monteforte, sull'Aqp è ancora scontro. L'opposizione di centrodestra in Consiglio regionale attacca la giunta Vendola, invitandola a fare chiarezza sulle reali ragioni che hanno portato alla revoca del mandato dell'amministratore unico, mentre lo stesso Monteforte nei giorni scorsi si è difeso sostenendo di aver operato in maniera corretta e trasparente.
Ma gli scontri politici rischiano di tradursi in un grave danno di immagine per l'azienda, tanto da poterne compromettere persino la sua stabilità sui mercati. A pensarla così è l'assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, che ieri è intervenuto sulla questione rispodendo alle dichiarazioni in merito alla vicenda fatte in Consiglio regionale dal capogruppo Pdl Rocco Palese.
L'ATTACCO DI PALESE - "Basta con i gossip a mezzo stampa sull’Acquedotto Pugliese, - ha dichiarato Palese - no alla spartizione di poltrone col ritorno al Cda, si nomini un Amministratore Unico (e stavolta che sia pugliese) e prima di procedere alla nomina, il Presidente Vendola venga a riferire in Consiglio regionale. Chiediamo anche al Presidente Introna di dare seguito alla nostra formale richiesta in tal senso, affinché una informativa del Presidente Vendola con successiva discussione, sia messa come primo punto all’odg del prossimo Consiglio regionale e ciò deve avvenire prima della nuova nomina". E' tempo, ha poi detto Palese, "che la politica metta giù le mani dall’Acquedotto e che non si pensi neanche lontanamente di tornare indietro sostituendo l’Amministratore Unico con un Consiglio d’Amministrazione che sarebbe l’ennesimo poltronificio pre elettorale della sinistra regionale".