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Commissione Trasparenza in Comune, passa la sfiducia a Melini: Carrieri nuovo presidente

La mozione del M5S contro la consigliera, appoggiata dal centrodestra, è stata approvata all'unanimità anche con i voti della Maggioranza. Verso una presidenza 'a tempo' tra le minoranze?

Tredici voti per approvare la sfiducia, dodici per il nuovo presidente, Giuseppe Carrieri. In entrambi i casi, la Commissione Trasparenza del Comune di Bari ha approvato all'unanimità il cambio al vertice avvallando così la mozione contro Irma Melini (Misto), presentata dal M5S. I due atti politici sono stati approvati questa mattina nel corso della riunione a Palazzo di Città alla quale erano presenti tredici dei 15 componenti. Assenti i consiglieri Caradonna e proprio Irma Melini, per impegni istituzionali già fissati. Il Movimento Cinque Stelle, con il consigliere Sabino Mangano, aveva deciso formalmente, ieri, di smuovere le acque, dopo aver presentato la proposta motivandola con "un tasso di assenza significativo" della consigliera, unito ad "acuti scontri dialettici tra la presidente e molteplici componenti".

Ieri sera vi era stata una riunione tra i consiglieri di centrodestra arrivando all'accordo sul nome di Carrieri (Ic). Un via libera salutato con favore attraverso una nota congiunta degli esponenti di Direzione Italia, Fratelli d'Italia An, Impegno Civile per Bari e Alternativa Popolare in Aula Dalfino in cui si afferma di aver messo "fine a strumentalizzazioni e polemiche, per troppo tempo verificatesi". Il neo presidente, al momento della votazione finale, ha scelto di uscire dall'aula e non partecipare. In precedenza era stata ritirata la mozione per sostituire anche il vicepresidente Pierluigi Introna, spettante alla maggioranza, dopo la conferma del sostegno da parte del centrosinistra sul suo nome.

La 'scossa' porterà ulteriori conseguenze a Palazzo di Città? La prima potrebbe essere quella di una presidenza a 'tempo' per una commissione di controllo, normalmente affidata proprio alle minoranze: "Un anno di durata? Vedremo - afferma Sabino Mangano (M5S) -. Da parte nostra non c'è intenzione di seguire poltrone. Abbiamo proposto una decisione condivisa con il mio collega Colella e con tutto il Movimento Cinque Stelle di Bari, Crediamo che la rotazione tra le opposizioni possa essere molto produttiva, in particolare nella gestione dei flussi di lavoro. Non abbiamo nulla contro Melini a livello personale ma è capitato che spesso non venissero portate avanti tematiche importanti. Vi sono stati comportamenti, azioni e assenze che non hanno permesso di ottimizzare le attività di un'importante organo di controllo come la Commissione Trasparenza".

Il centrosinistra ha appoggiato compatto Carrieri come nuovo presidente: "Abbiamo votato - spiega Marco Bronzini (Pd), coordinatore della Maggioranza - il candidato che ci è stato proposto dalle opposizioni, essendo la presidenza destinata a loro. Il voto da noi espresso non è una sfiducia personale nei confronti della consigliera Melini, tant'è che se le minoranze si fossero ri-accordate sul suo nome non avremmo avuto problemi a votarla".

Melini rispedisce "con il sorriso" al mittente le "accuse" del M5S nei suoi confronti. Riferendosi, invece, ai colleghi di Centrodestra, ha affermato che "sarebbe opportuno ricordare loro che" questo "non si esaurisce nel Comune di Bari, ma fortunatamente è rappresentato da sentimenti, storia e storie della gente che sta fuori e che preferirebbe altre 'battaglie' al fratricidio". In una nota, la consigliera ha affermato che "siamo alla resa dei conti: si è mostrata in tutta la sua pochezza la vecchia politica, che teme tutti coloro che sono indipendenti e che a schiena dritta rappresentano i baresi senza scendere a compromessi. La sfiducia di oggi, infatti, ha alla base delle motivazioni false e strumentali volte solo a giustificare un gesto vigliacco di bassa politica a firma anche di consiglieri silenti dinanzi agli ordini di scuderia. La verità è che io sono fuori dal 'sistema' e siccome non mi sono piegata alle vecchie logiche politiche, ma anzi ho osato sfidarle sono stata punita con la complicità degli 'ex puri' Cinque Stelle. Una donna - ha aggiunto -che ha osato non piegarsi alle minacce di ritorsioni se avesse sfiduciato un capogruppo clamorosamente mai nominato da alcuno.
Insomma, una triste pagina della politica locale che mi permette di prendere le distanze da gente diversa da me e dalle mie origini per educazione, cultura e storia politica. 

Infine, Melini ha scelto di postare una riflessione sul suo profilo Facebook, corredandola con la celebre immagine dei tank di piazza Tienanmen a Pechino, minacciosamente davanti a un inerme studente-manifestante durante gli scontri del 1989: "La storia - spiega - dovrebbe insegnare a tutti che la vittoria di una battaglia non dipende da quanti carri armati hai contro, ma da quanto forti sono le tue idee e da quanta gente apparentemente invisibile è dietro di te pronta a sostenerle".

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