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"Caro Silvio, bentornato a Bari", Emiliano spiega il perchè dello striscione

Uno striscione per dare il bentornato a Silvio Berlusconi affisso sulla facciata di Palazzo di Città. Una scelta, quella del sindaco Emiliano, che sta provocando polemiche e proteste da parte dei cittadini, ma che il sindaco difende e spiega con una nota su Facebook. Ecco il testo integrale:

"Caro Silvio, bentornato a Bari"
Dopo anni di assenza, B. è tornato a Bari. Nel chiuso di un teatro qualche settimana fa, e oggi, per la prima volta, concedendosi all'abbraccio dei suoi tifosi nella piazza davanti al Comune, evidentemente non scelta a caso.
I suoi tifosi, dicevo, lo amano al di là del bene del male, ne apprezzano le avventure tragicomiche e sentono il suo richiamo come quello di un grande cantante, oggi anzianotto, ma sempre spiritoso e carismatico.
Chi altri in Italia sa tenere una piazza e sa riempirla come fa lui?
Bisogna ammetterlo, Silvio è il numero uno nel convincere gli italiani che a 77 anni e mezzo è lui il futuro del Paese!
Non lo ferma neanche quella massa di profittatori, politici ed in senso proprio, che ancora oggi lo attorniano, utilizzandolo senza amarlo, solo per risolvere le proprie insufficienze e per coltivare le proprie ambizioni.
E' infatti l'unico leader democratico del mondo ad avere una corte di accondiscendenti lacchè che mai lo contraddicono.
In Puglia per esempio il PDL non esiste come interlocutore dei cittadini, non è presente in nessun luogo, non coglie nessuno dei problemi che affliggono la nostra Puglia, eppure grazie alla personalità di B. prende più voti che in qualunque altra Regione.
Certo, nelle ultime elezioni ha il PDL pugliese ha anche perso più di qualunque altro partito, quasi mezzo milione di voti (il pd ne ha persi 200mila in meno), ma B. sceglie la Puglia perchè sa che qui è amato più che in qualunque altra regione italiana.
Questo amore dura da venti anni, anche se non ci ha mai impedito di vincere sia le elezioni amministrative di Bari che quelle Regionali, ma il padrone del cuore politico nazionale dei pugliesi è lui, non c'è dubbio, insidiato oggi da Beppe Grillo.
Insomma la sinistra, i pugliesi, al governo del Paese, non l'hanno mai voluta, dobbiamo ammetterlo.
Ed è questa la ragione per la quale essendo io il sindaco di tutti i baresi, di quelli che votano sia per me che per lui (e sono migliaia) ed anche di quelli che votano solo per lui, sento il dovere di dargli il bentornato nella nostra città.
Anche se ci ha fatto soffrire essere abbandonati per due anni di seguito alle inaugurazioni della Fiera del Levante nel 2011 e nel 2012. Non posso oggi certo ignorare il grande dolore della rottura di una tradizione, quella della presenza del Premier in quel giorno così importante, che purtroppo non possiamo non addebitargli, sia pure col sorriso sulle labbra.
Perchè B. va battuto politicamente, e non aspettando con acredine l'esito dei suoi processi.
Dobbiamo affrontarlo con la serenità e il rispetto che si deve sempre mantenere con i propri avversari, anche con quelli che hanno le caratteristiche di un vecchio zio pasticcione e combinaguai, che vuole sempre dire l'ultima parola, anche di fronte all'evidenza degli errori catastrofici che ha commesso.
Ed è proprio questa considerazione che mi induce persino alla tenerezza nei suoi confronti, immaginando che questo sia il suo metodo, l'unico che gli è rimasto, per sopportare i fallimenti, i rimpianti, la solitudine, per tentare di esorcizzare la caducità umana.
Anche l'uomo più ricco e potente d'Italia infatti non sfugge alla "livella" e di fronte ad questa ha diritto di essere amato come ogni altro nostro prossimo.

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