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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

"C'è imposta per te", gli studenti di Link contro gli aumenti delle tasse universitarie

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Il Governo vuole aumentare le tasse universitarie, come? Nella lettera inviata all'Unione Europea tra i vari provvedimenti proposti si legge:”Si accrescerà la quota di finanziamento legata alle valutazioni avviate dall'ANVUR e si accresceranno i margini di manovra nella fissazione delle rette di iscrizione, con l'obbligo di destinare una parte rilevante dei maggiori fondi a beneficio degli studenti meno abbienti. Si avvierà anche uno schema nazionale di prestiti d'onore.”

 

La proposta del Governo prevede la liberalizzazione delle tasse universitarie, verrebbe quindi eliminato il poco noto vincolo del 20%, che prevede che gli atenei non possano prelevare più di una cifra pari al 20% dello stanziamento statale alla singola università dalle tasche degli studenti. Quindi ogni università potrebbe prelevare dagli studenti una cifra elevatissima poiché non sottoposta a nessun vincolo. Proposta questa dell'aumento delle tasse condivisa in Italia dall'attuale maggioranza oggi in crisi, ma anche dall'attuale opposizione, pronta a governare.

 

L'anno scorso noi studenti protestavamo nelle Piazza contro la riforma Gelmini, che privatizzava le università, in questi ultimi anni abbiamo lottato contro gli aumenti delle tasse universitarie in molti atenei e denunciavamo il rischio che anche in Italia si adottasse il modello inglese di tassazione, proposto dal premier Gordon Brown: con tasse universitarie di 9.000 sterline e con prestiti d'onore a tassi d'interesse esorbitanti che indebitano gli studenti.

 

Lo stesso modello su cui si fonda il sistema universitario americano dove ad oggi oltre la metà degli laureati hanno debiti di centinaia di migliaia di dollari con le banche e con la metà degli studenti che sono insolventi e che saranno sottoposti ad un ricatto economico per il resto della loro vita.

 

Noi siamo il 99%, in università, nelle città e nelle piazze, non pagheremo un debito che non ci appartiene e che non abbiamo creato noi, non ci faremo distrugge l'università pubblica e non accettiamo di dover contrattare debiti sul nostro futuro per poter studiare!

 

Il 17 novembre saremo in piazza in tutte le città italiane contro quell'1% che vuole rubare il nostro futuro, vogliamo tornare a mobilitarci insieme a quell'99% che era in piazza con noi il 15 ottobre, per l'università pubblica e contro l'aumento delle tasse, contro la lettera della Bce e il commissariamento dell'Italia e per riprenderci democrazia nelle università e nelle piazze.

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