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Cannabis ad uso terapeutico, la Regione dice sì

Varata la legge che consentirà l'utilizzo della cannabis e dei suoi derivati per motivi terapeutici. Il trattamento potrà essere praticato sia in ospedale sia che in ambito domiciliare

Il Consiglio regionale della Puglia dice sì all'unanimità alla legge che disciplina l'uso della cannabis ad uso terapeutico, sia nell'ambito ospedaliero pubblico (o privato accreditato) sia in ambito domiciliare.

L'ITER DELLA LEGGE - L'iniziativa legislativa è stata presentata dal capogruppo di Sel, Michele Losappio, in terza Commissione. Con questa legge la Regione Puglia si allinea ad altre  Regioni italiane e soprattutto recepisce una normativa nazionale, il decreto ministeriale della salute del 18 aprile 2007 che ha reso possibile sul territorio nazionale l’uso di alcuni derivati naturali o di sintesi dei cannabinoidi per la cosiddetta terapia del dolore su pazienti affetti da patologia cronica o da malattia terminale, come cura palliativa del dolore e di altre forme di disabilità fisica e mentale.

INTRONA: "UNA LEGGE CORAGGIOSA" - "Una legge avanzata e coraggiosa, che segue una scelta matura della Puglia, adottata insieme ad altre Regioni ed una sperimentazione accurata, attuata in un ospedale pubblico salentino". Così il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna ha espresso apprezzamento e soddisfazione per l'ok alla legge. "Siamo accanto ai cittadini più sofferenti. Sotto stretto controllo medico, la cannabis cessa di essere una droga e diventa un presidio sanitario, come altre sostanze stupefacenti trattate per l’uso farmacologico", osserva Introna, che sottolinea la natura “compassionevole” dell’intervento normativo. "Risolve problemi burocratici e precisa il contesto in cui viene consentita la prescrizione, la circolazione e l’assunzione di preparati a base di cannabinoidi, per la terapia del dolore e le altre esigenze individuate dai sanitari".

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