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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Vendola in visita al Cara: "Cambiare legge sull'immigrazione"

Ieri pomeriggio la visita del governatore al Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Palese insieme ad una delegazione di giornalisti e alla portavoce dell'Agenzia Onu per i rifugiati, Laura Boldrini

Giornalisti e rappresentanti delle istituzioni in visita ieri pomeriggio al Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Palese. L'incontro è stato organizzato su iniziativa della Fnsi ed é stato guidato dalla portavoce dell'Agenzia Onu per i rifugiati, Laura Boldrini, dal presidente della Fnsi, Roberto Natale. Alla visita ha partecipato anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, accompagnato dal presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna e dall'assessore alla Cittadinanza Sociale, Nicola Fratoianni.

"Le leggi sull'immigrazione - ha detto Vendola alla fine della visita - vanno cambiate per realismo e non per umanitarismo. E la Regione Puglia, per quello che può fare, continuerà a praticare l'ospitalità e l'accoglienza come un dovere e come un interesse economico".

"Abbiamo un interesse ad essere accoglienti - ha detto Vendola - perché sappiamo che non siamo noi a salvare i nostri fratelli e sorelle che vengono dai Paesi più poveri del mondo, ma sono loro a salvare questa Europa che sta invecchiando perché loro sono l'unica prospettiva di fecondare un nuovo futuro". Il governatore ha poi ribadito il "no" della Regione Puglia al "modello Manduria", ribadendo invece la validità del modello della diffusione di strutture di accoglienza a basso impatto su tutto il territorio regionale.

Il Cara di Palelse, composto da 124 moduli abitativi, ospita attualmente 1199 migranti (1004 uomini, 133 donne e 62 bambini) provenienti da 41 Paesi. Nel centro sono state allestite una moschea e una chiesa cattolica. Nella piazzetta centrale anche un campetto di calcio improvvisato.

"Oggi abbiamo visto - ha detto Roberto Natale - a cosa serve l'informazione che così assolve al suo compito, cioé far emergere i problemi e magari, nel dialogo tra i soggetti che vivono questi problemi e le istituzioni, trovare anche le soluzioni per questi problemi. Così si vede che il nostro diritto-dovere di informare non ha nulla di corporativo, non è il privilegio di una categoria o peggio di una casta, ma qualcosa che fa bene alla società tutta".

"Penso che sia importante - ha commentato Laura Boldrini - sia per la stampa poter verificare direttamente quello che succede in questi centri, sia per i richiedenti asilo stessi poter parlare con i giornalisti, nel rispetto della privacy e degli individui. Queste persone spesso sono in fuga da regimi e da violazioni dei diritti umani, quindi bisogna tutelare loro e non esporre i loro familiari rimasti a casa a ripercussioni o possibili conseguenze".

 

(Ansa)

 

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