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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Centro risvegli a Capurso, la replica del sindaco

Il sindaco di Capurso Francesco Crudele risponde punto per punto alle accuse di scarso interesse dell'amministrazione nei confronti della vicenda e fa chiarezza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Da qualche giorno non si parla d'altro che del cosiddetto Centro Risvegli. Alcuni organi di informazione – sia cartacea che on line – stanno riportando notizie che sono chiaramente destituite di ogni fondamento.

In primo luogo, il sindaco di Capurso Francesco Crudele si dichiara vicino, a titolo suo personale e a nome dell'intera Amministrazione che rappresenta, alle persone che soffrono. E in particolare a coloro che, per vari motivi, sono costretti a uno stato di coma e ai famigliari e amici che sono loro vicini. Tant'è vero che, in più d'una occasione, ha incontrato i rappresentanti della “Fondazione Risvegli” e  dell’associazione “Uniti per i risvegli”.

Ed ora è bene fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, anche per evitare che sulla stessa si costruiscano speculazioni inopportune e strumentalizzazioni fuori luogo visto che si parla di persone che soffrono.

La struttura “Giovanni Paolo II” sorge in via San Carlo sulla direttrice per Casamassima ed è di proprietà comunale. Essa è stata in passato affidata in concessione (costruzione e gestione) e di recente ultimata – dopo moltissimi anni di gestazione. Alla base c’è un lascito di un noto benefattore capursese, l’avvocato Gennaro Venisti, che ovviamente vincolava il bel gesto a un utilizzo a scopi sociali del suolo e della palazzina che oggi funge da centro direzionale.

Così è stato.

Ora veniamo alle accuse rivolte a questa Amministrazione. In particolare, ci riferiamo ad un ultimo comunicato sottoscritto dal Circolo del Pd di Capurso e dal gruppo consiliare Capurso nel Cuore, diffuso questa mattina.

Non si capisce affatto a quali procedure si riferiscano quando si parla di “procedure discutibili”.

Non si capisce affatto di quali rinvii si parla quando si accenna a “fare dilatorio”.

Non si capisce affatto, infine, perché venga sottolineata la questione dell'acquisizione del “parere formale di un professionista”: in questo momento si ritiene che i funzionari comunali siano perfettamente in grado di gestire la pur complessa questione.

Dunque. Solo il 30 dicembre 2011, vale a dire meno di tre mesi fa, il concessionario della “Giovanni Paolo II” ha fatto pervenire a questo Comune una comunicazione con cui richiedeva:

1) la modifica della capacità ricettiva della struttura RSSA da n°100 utenti a n°30 utenti;

2) la trasformazione di n°70 posti letto al fine di costituire una struttura riabilitativa extra ospedaliera - “Centro risvegli”;

3) la rinuncia al funzionamento delle strutture socio-assistenziali “Centro diurno”, autorizzate presso la medesima “Giovanni Paolo II”.

Su questa e su altre problematiche gli Uffici comunali sono da tempo impegnati a lavorare al fine della risoluzione della vicenda nell'interesse di tutti, ma soprattutto nell'interesse della comunità e nel pieno rispetto delle leggi vigenti.

Detto comunicato contiene una serie di errori.

- È falso che “il sindaco ha agito in modo poco chiaro e trasparente, omettendo di informare i capigruppo”. Difatti, il 5 marzo il sindaco, nel corso di una Conferenza dei Capigruppo dedicata ad un'altra problematica di grosso rilievo, ha provveduto a consegnare personalmente la nota fatta pervenire dal concessionario e prima ricordata e a fornire a tutti le necessarie informazioni disponibili in quel momento.


- È falso che “il Comune ad oggi non ha fornito alcun riscontro sulla possibilità di aderire all'istanza ovvero respingerla”. Difatti, i funzionari comunali Capo Settore Lavori Pubblici e Capo Settore Servizi Sociali, ciascuno per le proprie competenze, hanno provveduto a riscontrare la nota del 30 dicembre 2011.

- È falso che “la struttura è allo stato inutilizzata”. La Giovanni Paolo II difatti è attualmente sede di RSSA che, a quanto ci risulta, è perfettamente funzionante.

Il sindaco Francesco Crudele, alla luce di quanto detto, precisa:

"Non è vero che l'Amministrazione comunale di Capurso è ferma di fronte alla problematica. Le notizie fornite ad alcuni organi di stampa della free press e quelle che si leggono su un social network sono frutto di disinformazione se non di strumentalizzazioni.

Troppo facile. Troppo inutile. Troppo dannoso.

Le informazioni fornite, essendo destinate anche alle famiglie di persone in forte stato di sofferenza, ed essendo chiaramente falsate – non sappiamo se diffuse ad arte o solo per carenza di conoscenza della problematica -, contribuiscono a creare un clima difficile e a rendere ancora più dolorose l'attesa e le sacrosante aspettative delle famiglie".

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